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Mag 2015
Numero N. 321
Come evitare la fuga di cervelli?
Oltre 100.000 italiani hanno lasciato il nostro Paese nel 2014 per andare a lavorare altrove. Riceviamo dalle nazioni più povere mano d'opera dequalificata e perdiamo talenti che vanno a rafforzare altre economie, per lo più europee. Un preoccupante slittamento verso il basso.

Lo stillicidio di talenti in fuga forma un bacino cui rivolgersi per rafforzare la nostra squadra. Bisogna però farlo in fretta e in modo appropriato...



Oltre la metà dei nuovi espatriati è costituita dalle fasce di età più giovani e produttive, quelle tra i 20 ed i 40 anni.
Tra i laureati, ci sono per lo più ingegneri, economisti/statistici, persone di scienza o di relazioni politiche e sociali.

Generalmente le loro motivazioni, i loro traguardi di crescita, sono di lungo periodo: appurato che i livelli retributivi di altri Paesi europei sono sostanzialmente più alti dei nostri, il percorso di crescita da proporre deve bilanciare opportunamente condizioni contrattuali, premi al raggiungimento di obiettivi e indicazioni sullo sviluppo di carriera aperto ai meritevoli.

I più giovani, neo-laureati, vanno inseriti rapidamente in azienda con obiettivi sfidanti ma ragionevoli. In questo modo i migliori daranno fondo alle energie e creatività, sentendosi maggiormente motivati. E' utile affidarli ad un mentore che li aiuti nel loro compito trasmettendo loro informazioni ed esperienze preziose.
Devono essere ingaggiati in ambiti ove la loro età e freschezza lavorativa costituisca un vantaggio. Ad esempio: lo sviluppo così impetuoso delle tecnologie, nonché di nuovi stili di vita e di consumo, può essere più facilmente decodificato dalle nuove generazioni, che possono tradurlo in proposte innovative di prodotti e servizi.
La valutazione, oggettiva e condivisa, deve costituire una fase di apprendimento e crescita in grado di correggere gli errori, rafforzare le doti e indirizzare verso i percorsi di carriera più indicati. Si selezionano in questo modo i talenti migliori e li si incentiva a proseguire nell'impegno.

Paesi quali la Germania e il Regno Unito offrono opportunità interessanti di inserimento, sviluppo e, certo, retribuzione. E i nostri giovani hanno le competenze, l'entusiasmo e la voglia di mettersi in gioco: tutti elementi che servono per dare nuovo slancio alle imprese.

Chi guida le aziende ha la responsabilità di mantenerne alto il livello di competitività: allora bisogna attrarre e trattenere le risorse umane di qualità.


Applicazione in azienda: ci ricordiamo che investire significa anticipare uno sforzo e raccogliere i frutti in momenti successivi! Questo bisogna accettare quando investiamo nei giovani di talento. E' molto promettente andare a (ri)cercare giovani italiani all'estero dopo uno o due anni di esperienza. Saranno soggetti più maturi e motivati e attrarli sarà ancora più sfidante per la sua azienda.
Parola Chiave: risorse umane
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Risultati ad oggi
Cosa viene misurato nella gestione delle risorse umane della sua azienda? (*)
0 %
ritorno sugli investimenti in sviluppo del capitale umano
50 %
coerenza fra obiettivi strategici dell'azienda e profili professionali
50 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
Come consiglia di attrarre e trattenere i più giovani collaboratori?
  • È per assicurarsi i giovani talenti che i Paesi e le multinazionali combattono oggi una delle battaglie decisive, che con l’esaurirsi dell’emergenza occupazionale diventerà ancora più accesa. Diventa indispensabile attrarre, trattenere e far rendere i millennials di talento al massimo possibile. In che modo? Innanzitutto, interagire con loro di persona per scoprire cosa cercano in un’azienda per cui lavorare: i social network possono offrire un buon supporto nello scoprire nuovi talenti e raggiungerli direttamente. Confezionare un’offerta occupazionale adeguata, stimolante sul piano innovativo e progettuale, oltre che delle modalità operative: offrire orari flessibili e la possibilità di lavorare da casa, ad esempio, nel caso di quelle occupazioni che possono che esser gestite virtualmente. Assicurare spazi di creatività e di autorealizzazione, al fine di massimizzare la produttività delle potenzialità innovative. Costruire un percorso di carriera chiaro e definito, evidenziando opportunità che potranno essere raggiunte nel tempo, conseguendo determinati obiettivi pianificati.
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

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