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Giu 2010
Numero N. 94
Da icona, il marchio assume sembianze umane
Il marchio si conferma l’asset più importante dell’azienda, in qualsiasi settore essa agisca. Va visto come un neologismo da riempire di significati. Il marchio icona di ieri si evolve in marchio dalle sembianze umane, che sa dare più valore ai clienti. E’ reso possibile dai nuovi strumenti di comunicazione, in particolare i social network. L’esperienza di BP nel golfo del Messico insegna.

Un esempio per tutti. Ci si sarebbe aspettata, da parte di BP, un’azione mirata e centralizzata di comunicazione volta a contenere i danni al proprio marchio derivanti dalla marea nera che avvolge il golfo del Messico. Ma in questo BP ha stupito tutti.
Come? Lasciando che un account presente su Twitter, non ufficiale ma contenente il suo nome, agisse indisturbato. BP, venuta a conoscenza dell’account, che ospita messaggi che spaziano dalla critica alla protesta all’umorismo, ha deciso di non intimarne la chiusura anche se, o proprio perché, in poco tempo ha generato più del doppio dei seguaci dell’account ufficiale! La mossa dell’azienda è stata ritenuta da molti un colpo di genio che potrebbe contribuire a migliorarne l’immagine fortemente compromessa. Quali sono i messaggi che BP vuole trasmettere attraverso questo apparente, ma consapevole, disinteresse verso un’iniziativa ostile? Nelle parole di un portavoce BP: ”proviamo tutti disappunto e frustrazione verso questo disastro, noi di BP al pari dell’opinione pubblica. È giusto che la gente esprima questi sentimenti”.

Asus e Intel hanno creato wePC.com che incita a sognare, proporre, votare e discutere sul pc del futuro. Nestlé ha integrato Twitter nel sito del prodotto Juicy Juice, succhi di frutta per bambini, in cui vengono pubblicati i “cinguettii” di genitori - dal verbo to tweet, cinguettare - che esprimono opinioni e condividono consigli su prodotti attuali e futuri. Lufthansa ha lanciato MySkyStatus, un applicativo di interfaccia con Facebook e Twitter che consente ai viaggiatori di rimanere sempre connessi con i loro social network. Il vantaggio per la compagnia aerea? Mentre i suoi clienti restano connessi tra loro, Lufthansa stabilisce una connessione con loro.

Così intendono promuovere il coinvolgimento del cliente, il legame sempre più personale con il marchio. Creare un coinvolgimento personale significa elevare non solo la qualità della relazione, ma anche la frequenza. Ascoltare il cliente e rispondergli valorizzandone i contributi una tantum non basta: occorre essere “di casa”, farlo con continuità. Questo approccio trova nei social media - Twitter, Facebook, YouTube,... - facilitatori straordinari.

Creare un legame personale ed intrattenere una conversazione rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per legare i propri clienti: occorre sviluppare dei valori associati al marchio e comunicarli in modo onesto e chiaro per raggiungere il cuore del cliente. Yoplait, una marca di yogurt, si pone come missione “rendere la vita di ogni giorno migliore del giorno precedente” basandosi sull’integrità, il senso civico ed il costante impegno non solo nel fornire prodotti di qualità, ma anche contribuendo attivamente nel sociale - 10 centesimi in favore della ricerca sul cancro per ogni coperchio inviato -. Legare questi valori ad iniziative sociali amplifica il messaggio avvicinando le aziende al cuore del cliente.

Vorrei indicare un percorso aggiornato rispetto ai testi sacri.
Se è vero che la gestione del marchio è cosa complessa “Fiat non ha mai saputo affermare le marche”, la relazione con il marchio si va sempre più personalizzando. Da una parte c’è il bisogno di appartenenza dei clienti e consumatori evoluta fino all’autoidentificazione, dall’altra i benefici che l’azienda trae dallo scambio continuo d’informazioni. Oggi la tradizionale dimensione iconica del marchio migra verso una dimensione dalle sembianze umane in cui marchio e cliente sono compagni di vita quotidiana che non limitano la loro relazione alla pubblicità - da marchio a cliente – e all’atto di acquisto - da cliente a marchio -.
Così BP ha ritenuto più vantaggioso creare un legame, pagandone il prezzo - le critiche feroci -, che non creare una relazione asettica, senza coinvolgimento, soffocando il dissenso. Mentre “Toyota, quando la vulnerabilità non è vantaggio competitivo”, aveva scelto la strada opposta.


Parola chiave: marketing

Azione: crea un legame personale con il cliente che faccia diventare il marchio una compagno di vita quotidiano.
Parola Chiave: marketing
Cosa ne pensa la community: Piace a un socio
Risultati ad oggi
Qual è la maggiore criticità che la sua azienda riscontra oggi nei mezzi utilizzati per la comunicazione di marketing?
11 %
affollamento degli spazi
22 %
scarsa attenzione del mercato
17 %
difficoltà di trasmettere l’innovatività dell’offerta
28 %
difficoltà di creare profondità di rapporto con il target
17 %
costo-contatto troppo alto
6 %
altro (specifichi nello spazio sottostante riservato al suo parere)
Nei prossimi 12 mesi quale ritiene sarà il suo budget di comunicazione rispetto ai 12 mesi precedenti?
12 %
forte riduzione
6 %
riduzione moderata
35 %
mantenimento
35 %
aumento
0 %
forte aumento
0 %
altro (specifichi nello spazio sottostante riservato al suo parere)
La sua azienda crede
53 %
nel marchio dalle sembianze umane?
47 %
nel marchio icona?
0 %
altro (specifichi nello spazio sottostante riservato al suo parere)
Quali di questi nuovi mezzi utilizza per veicolare la sua azione di marketing?
0 %
You Tube
0 %
Facebook
0 %
Twitter
12 %
Linkedin
0 %
forum
6 %
blog
65 %
sito aziendale
12 %
Google, Yahoo e vari motori di ricerca
6 %
altro (specifichi nello spazio sottostante riservato al suo parere)
Nella sua azienda è previsto il monitoraggio dei new media e social network?
41 %
si
53 %
no
0 %
altro (specifichi nello spazio sottostante riservato al suo parere)
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

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13/06/2012 15:52:01

Umanizzare il marchio mi sembra un po' anacronistico. O sbaglio? Il marchio esprime un prodotto, non una persona. Forse il marchio dell'azienda potrebbe identificarsi con l'imprenditore o il gruppo dirigente... E' vero, Fiat era un marchio dalle sembianze umane quando c'era Gianni Agnelli a rappresentarlo.
N. Pasquale 6/17/2010 18:56

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13/06/2012 15:52:01

Dobbiamo ancora imparare a usare i social network. Ho l'idea che l'utilizzo che se fa oggi sia molto superficiale e emotivo mentre intravvedo un utilizzo più profondo, razionale e di utilità immediata. Stiamo a vedere
J. Elkan 6/17/2010 9:9

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13/06/2012 15:52:01

Sono d'accordo che i nuovi mezzi di comunicazione e internet rappresentino la fine del marchio icona e aprano le porte ad un rapporto critico-collaborativo-personalizzato tra marca e cliente. Siamo solo ai primi passi e ne vedremo delle belle!
Duilio V. 6/15/2010 20:10

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13/06/2012 15:52:01

Il marchio è il sigillo che si assume la piena responsabilità! Di ciò che promette, di ciò per cui è riconosciuto, della reputazione di un prodotto o di un'azienda. Quindi è assolutamente convincente che debba avere sembianze umane. Le icone non assumono responsabilità, le persone si.
Gianfranco Bruni 6/15/2010 11:29

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13/06/2012 15:52:01

Drammatica la situazione BP nel golfo del Messico! Una vera tragedia che è solo all'inizio.
Interessante la considerazione sul marchio che punta sull'idea che siamo tutti umani... quindi vulnerabili.
Vittorio Porcelli 6/14/2010 19:36