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Lug 2012
Numero N. 184
Date a Cesare quel che è di Cesare…

Le tasse dobbiamo pagarle tutti? A ognuno è dovuto il suo? Nelle relazioni personali e d’affari ci vuole trasparenza. Insieme alla responsabilità. Per trovare l’ottimismo della volontà e quello della ragione. Tra i mille ostacoli che vengono da fuori e le mille debolezze che scopriamo dentro di noi.

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Le tasse dobbiamo pagarle tutti? A ognuno è dovuto il suo? Nelle relazioni personali e d’affari ci vuole trasparenza. Insieme alla responsabilità. Per trovare l’ottimismo della volontà e quello della ragione. Tra i mille ostacoli che vengono da fuori e le mille debolezze che scopriamo dentro di noi.

Un giorno chiesero a Gesù se fosse lecito pagare il tributo a Cesare. Ed egli disse: “Mostratemi una moneta”. E dopo averla vista chiese: “Chi raffigura questo conio?” Risposero: “Cesare”. “Bene, date a Cesare quel che è di Cesare”. La risposta ammutolì gli avversari ed ebbe un impatto tale che, attraverso i secoli, è diventata un modo di dire comune.
E’ lo spunto con cui Tommaso Mastrandrea, sacerdote e manager, inizia la sua collaborazione con Impronte. E prosegue. I Giudei paghino pure il tributo a Roma, all'autorità straniera occupante (date a Cesare quel che è di Cesare), ma non dimentichino di osservare la Legge di Mosè, la Torah (date a Dio quel che è di Dio), dove sono contenuti i dieci comandamenti. Il quinto dice di non uccidere mentre gli avversari l'avevano già condannato a morte.

Prima lezione per noi: se non c'è trasparenza le conseguenze possono essere drammatiche.
Seconda lezione: l'uomo non è un sottomesso, servo di questo o di quel potere, ma una persona libera di decidere. Siamo chiamati sempre a fare una scelta responsabile, a salire su questo o quel vascello, secondo le rotte della vita.
Quattro implicazioni principali:
- Le tasse dobbiamo pagarle tutti, è difficile che esistano casi in cui è lecito non pagare le tasse.
- A ognuno è dovuto il suo, come dovrebbe essere in una società moderna che applica la regola della giustizia distributiva.
- Distingui le cose terrene, laiche, da quelle religiose, di fede. Sono ambedue realtà di questo mondo e compatibili tra loro.
- Libera Chiesa in libero Stato, principio moderno che anticipa lo stato laico.

Enron, Lehman Brothers, Parmalat, Cirio, i mille casi di dissipazione di valore, appropriazione indebita e vero e proprio crimine, se avessero dato a Cesare quel che era di Cesare, avrebbero restituito a Dio quel che era di Dio, la giustizia, l'equità, il rispetto.

Ciò che ci tocca da vicino è che la responsabilità di tutti noi (datori di lavoro e lavoratori) nella costruzione del mondo deve camminare sulla via della libertà individuale. L'equilibrio di questa medicina è in grado di produrre un elisir di lunga, lunghissima vita. C’è un senso speciale per noi leader d’impresa, impegnati a costruire valore per tutti i portatori d’interesse, tra mille ostacoli che vengono da fuori e mille debolezze che scopriamo dentro di noi. Un antidoto alla solitudine che attanaglia chi fa impresa e chi la vive. Per trovare l’ottimismo della consapevolezza e quello della volontà.

Applicazione in azienda: assicura che piena responsabilità e piena libertà siano integrati nella cultura e nei comportamenti della tua azienda
Parola Chiave: buon management
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  • ... cosa dire a parte che sono d'accordo, amaramente d'accordo e che mi sento comunque impotente di fornte a queste persone che per delirio di onnipotenza fanno solo quello che vogliono, sentendosi al di sopra di tutto e di tutti... cosa dire? forse che l
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23/07/2012 16:00:18

Tiriamo le fila della discussione...

Nonostante l’argomento fosse distante dai temi economici-aziendali in senso stretto, la partecipazione è stata ricca di contributi, palesi e non.

Chi si chiede come ci si può difendere da chi non da a Cesare ciò che è di Cesare e chi risponde dicendo che l’esempio è un mezzo, ma forse non è sufficiente.

Chi crede che i veri leader d’impresa abbiano sempre e comunque un riferimento forte nei canoni della professione di manager, operando a favore di tutti i portatori d’interesse. A questo scopo suggeriscono una formazione continua per recepire ogni novità utile e i possibili cambiamenti nella società.

Chi vede una soluzione nel dare un vantaggio tangibile a chi adotta comportamenti virtuosi come, ad esempio, pagare le tasse.



Per me l’etica resta la base di una comunità che vuol prosperare insieme, fondamento del convivere civile. Senza etica non c'è coesione, non si sviluppa una progettualità sociale, quindi si vive una realtà contradditoria con un futuro incerto. Il costo sociale della nostra mancanza di etica è lo scandaloso debito pubblico del paese. Che quantitativamente sarebbe certo la metà se vi fosse stata l’etica a sostenere le decisioni.
Alla prossima
Piercarlo

19/07/2012 06:53:22

Etica è il ns. comportamento.Ma non rischiamo di creare maggiore corruzione a chi non la pratica.

Piercarlo Ceccarelli
Piercarlo Ceccarelli 13/07/2012 07:27:59

L'etica è il fondamento del convivere civile. Senza etica non c'è coesione, progettualità sociale, futuro di squadra.

12/07/2012 13:38:51

pagare le tasse dovrebbe risultare conveniente.- fino a quando chi evade viene premiato sarà difficile cambiare la logica dell'evasione

10/07/2012 13:38:29

Oggi si parla di strategia e gestione distinguendo fra micro e macro-impresa, di leadership efficace, di innovazione e di squadra vincente. Aziende piccole, medie, grandi, locali, nazionali, internazionali,… ma secondo quali parametri? Fatturato, Numero di dipendenti (preferisco chiamarli Collaboratori), Visibilità dei suoi prodotti sul mercato, Sua popolarità, Rapidità del successo ottenuto, ..? Penso che la professionalità necessaria per far bene questo lavoro sia indipendente dalla dimensione dell'organizzazione che si guida.

È importante fare subito chiarezza sui principi fondamentali che regolano il ruolo dell'Imprenditore. Sono certamente gli stessi anche se è certo che col crescere delle dimensioni dell'impresa le doti e le capacità richieste ai Leader aumentano di pari passo coi rischi. Come per altre professioni fare l'Imprenditore richiede un continuo aggiornamento, anzi ‘perpetuo’ e una sensibilità particolarmente allenata al cambiamento del contesto socioeconomico nel quale si opera. Immaginare e anticipare il futuro è la vera carta vincente. Chi non guarda oltre rimane indietro! Insomma non si è mai imparato abbastanza. L’esperienza insegna ciò che spesso non si può più fare. È indispensabile un'attenzione massima al mondo circostante che cambia così rapidamente preparandosi per primi.

Il fine dell'impresa è per me un altro, è un fine di fornitura di SERVIZIO, inteso come servire, rendersi utile responsabilmente, dare e far percepire utilità e valore...

1 - Servizio verso l'interno: verso chi lavora o investe nell'impresa: i Collaboratori, i Manager, l'Imprenditore, la Proprietà.

2 - Servizio verso chi lavora con l'Impresa, la sua Utenza: Mercato, Clienti, Agenti, Fornitori, Banche,...

3 - Servizio verso l'esterno: la Comunità locale, nazionale e possibilmente internazionale. Insomma verso tutti i propri Stakeholders.

1 - Servizio verso l'interno:
* fornire ai propri Collaboratori, ai propri Manager e all'Imprenditore non solo soddisfazioni materiali e morali ma anche una buona qualità di vita 'sul lavoro', opportunità di crescita professionale, di partecipazione, stabilità per il futuro e, importante, tanto, tanto entusiasmo / motivazione .
* fornire ai Proprietari, Azionisti e Finanziatori un buon rendimento entro rischi ragionevoli.

2 - Servizio efficiente e affidabile verso chi lavora con l'Impresa:
* per il Mercato e i Clienti soddisfazione alle proprie aspettative, prodotti e servizi di qualità, puntualmente e a prezzi percepiti come di giusto livello.
* per Fornitori, Banche e altri, collaborazione onesta, aperta e corretta.
3 - Servizio verso l'esterno:
* per la Comunità locale e nazionale una presenza positiva che rispetta le regole, la salute pubblica e l'ambiente; paga le tasse e offre opportunità di lavoro diretto e indiretto. Che produce valori sia materiali che immateriali.
* per la Comunità internazionale, correttezza e rispetto della salute, ambiente, regole e culture locali.

Nessuno di questi tre livelli di servizio va dimenticato o trascurato, per alcuna ragione altrimenti l'Impresa viene a mancare al proprio fine, a esercitare il proprio ruolo positivo nella società di oggi.

Cordialmente.
Carlo Monticelli - carlo.monticelli@cicrespi.com
Presidente CICRESPI SpA.

10/07/2012 13:13:02

fino ad ora ho cercato di dare testimonianza con l'esempio ;purtroppo i fatti dimostrano che il ritorno e' molto basso ! è una questione di tempo? speriamo

09/07/2012 16:00:35

Tutto giusto, tutto condivisibile ed auspicabile nel comportamento quotidiano di persone e aziende, ma se c'è chi non da a Cesare quel che è di Cesare come ci si può difendere?
Se la giustizia non è in grado di far valere le ragioni, di dar corpo all'etica, se la società premia molto spesso chi non ha valori morali, come ci si può difendere, come si può crescere e progredire?
sembra una questione insolubile......