22
Mag 2017
Numero N. 416
Il trascorrere del tempo, visto a ritroso, non ci sembra cosi' veloce...

Ogni epoca ha la sua velocita' del tempo percepita nel quotidiano. Per non essere travolti dalla complessita', basta quindi sapere cosa considerare come espressione del pulsare del mondo. La chiave e' comprendere le forze tecnologiche.

Ansia da velocita', connessione, uomo-rete, intelligenza cumulativa, spazio e genetica. Ecco come questi argomenti ci riguardano da vicino...

Immagine

Il contesto ambientale: ansia da velocità
Dalla crisi finanziaria del 1998, viviamo una condizione assurda: in media ogni 24 settimane arriva un evento che percepiamo come un Rubicone geopolitico o geoeconomico che cambierà il mondo in maniera irreversibile. Indubbiamente un pianeta in cui in media ogni 6 mesi tutto cambia è un luogo molto divertente... anche se è improbabile che esista. Pertanto abbiamo bisogno di un sano realismo che ci ricordi che il tempo si scandisce in ondate sovrapposte.
La prima è quella del contingente, ovvero dell’attualità bombardata da informazioni che generano una cacofonia che non porta da nessuna parte. Ricordiamoci il saggio detto britannico: gli editoriali di un leggendario quotidiano londinese oggi servono per essere letti e domani per avvolgerci la verdura. Se riusciamo a liberarci da questo fastidioso brusio di fondo possiamo cogliere le altre ondate del tempo.
La seconda è il tempo medio che è quello che usiamo per definire le nostre mappe mentali e con esso decidere. Quindi il tempo lungo che è quello in cui troviamo le nostre radici. Ma le troviamo tenendo sempre a mente che assomigliamo più ai nostri tempi che a quelli dei nostri genitori.


Le 5 forze chiave
Ora parliamo di tecnologia. L’innovazione ci fa vivere in un presente che prende a prestito il tempo dal futuro. La creatività è la fusione dinamica di competenza e fantasia: la competenza ci porta al limite del possibile mentre la fantasia ci consente di vedere oltre... Ovvero pensare non in maniera lineare (causa-effetto), ma simultanea. 
Tenendo questo sullo sfondo analizziamo le cinque forze chiave.

1. Stiamo connettendo il pianeta
La connessione si esprime su due dorsali reali: fisica e digitale. Sulla digitale, ovvero su internet, si scrivono ogni giorno fiumi di parole e, purtroppo, molte meno sulla connessione fisica: la logistica.
Il 18 gennaio 2017 il primo treno merci superveloce in arrivo da Beijing è giunto a Londra e con esso si è materializzato un collegamento che richiede un viaggio di 3 giorni. Le implicazioni in termini di just-in-time e di ridislocazione industriale, però, non sono così ottimistiche se si osservano le cose in profondità, dato che questi collegamenti sono sempre fragili in quanto legati alle condizioni geopolitiche. Se internet crea l’illusione dello spazio azzerato (poter assistere in tempo reale ad ogni evento), la logistica accorcia i tempi di consegna delle cose che vogliamo e vediamo. E’ quindi bene non dimenticare che la connessione è una dimensione a due componenti o perderemo il senso del reale.

2. Interconnessione uomo-rete
Le interconnessioni uomo-macchina sono sempre più prossime e reali. Oggi ne abbiamo un esempio con la possibilità di fare un trasferimento di grandi volumi di  informazioni da un computer a un cervello umano, mediante la nano-tecnologia medica. Il fatto che preferiamo parlare di interconnessione uomo-rete e non di quella uomo-macchina/computer è perché ci focalizziamo su dove questo avviene: la rete. 
Con il nostro corpo, per il nostro corpo, saremo soggetti attivi di una rete: la tecnologia della realtà digitale aumentata e della realtà mixata iniziano a renderlo possibile ora (per approfondire).

3. Intelligenza cumulativa
E’ il combinato disposto di Big Data e di intelligenza artificiale emozionale. Il più potente linguaggio di programmazione quantistica è divenuto open source:  di conseguenza questa rivoluzione aumenta il numero dei programmatori che potranno usare i computer quantici al fine di generare applicazioni e strumenti hardware per il nostro quotidiano che amplieranno la fruizione dell’intelligenza cumulativa. Ed è per questo che la vera fonte del potere si è oramai da tempo spostata dall’informazione alla comprensione. 

4. Lo spazio
I nostri figli potranno decidere di vivere e lavorare nello spazio cosmico, come i nostri padri potevano decidere di lavorare in mezzo al mare, in una stazione di trivellazione, o a bordo di una nave da crociera. Il turismo spaziale è quasi realtà. L'ente spaziale giapponese lancerà tra due anni la prima sezione di una base orbitale per trasformare l’energia solare, raccolta in orbita, in energia da inviare sulla terra. E andremo su Marte. Sempre più prodotti saranno originati nello spazio prossimo o lontano con tutte le mutazioni culturali del caso.

5. La genetica
Dall’agricoltura cellulare che riporta i vegani al piacere della carne e del latte, alle cellule staminali che consentono di tornare a muovere gli arti o a ricavare organi dagli animali: la genetica è per il XXI secolo quello che la chimica è stata per il XIX e XX. Il catalizzatore che metabolizza il cambiamento più radicale e con le conseguenze maggiori nel medio e nel lungo tempo. 
Quindi? Non andiamo più veloci ma "semplicemente" capiamo meno dove stiamo andando, dato che non siamo coscienti che il presente è il tempo del futuro “preso in prestito”. Non perdiamoci nel brusio del quotidiano e ricordiamoci sempre che il tempo ha una durata ben più lunga. E allora non ci sembrerà più così veloce e inesorabile.

Paolo Dealberti
 

Applicazione in azienda: essere manager oggi: una mano sul timone per governare la nave e una che tiene il binocolo per guardare avanti. Il tutto con una accelerazione e ci proietta rapidamente nel futuro. Gli approcci tradizionali sono superati e il capo azienda deve sviluppare una cultura più adattiva per integrare nei modelli operativi di oggi, le innovazioni che stravolgono i paradigmi della competizione.
Parola Chiave: scenari
Cosa ne pensa la community: Piace a 2 soci