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Set 2018
Numero Nr. 475
La fatturazione elettronica e i disguidi possibili

A regime si avranno meno costi e piu’ efficienza. Ma la fase d’avvio sara’ laboriosa. L’infrastruttura del Paese e’ pronta per aggiungere milioni di aziende con miliardi di documenti? E’ auspicabile un potenziamento della rete nelle aree piu’ deboli.

Si prevede di produrre 1,3 miliardi di documenti digitali e di recuperare qualche miliardo di gettito Iva: queste le motivazioni del provvedimento per l’Amministrazione Finanziaria. Per le aziende, l’introduzione della fattura elettronica comportera’ cambiamenti nell’amministrazione aziendale, con riduzione dei  costi e aumento di efficienza…

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Meno costi e più efficienza nelle aziende

La Legge di Bilancio 2018 ha esteso l’obbligo di utilizzo della fattura elettronica anche ai rapporti tra privati, mentre oggi è previsto solo nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.

La decorrenza, salvo proroghe sempre possibili in Italia, è il 1 gennaio 2019.

La ricezione ed emissione delle fatture in formato xml dovrebbe, a regime, ridurre:

- l’attività manuale di data entry.  I sistemi contabili, con l’automatizzazione dei processi di ricezione e registrazione, importeranno direttamente l’anagrafica e i dati identificativi della fattura e l’operatore dovrà solo verificare la  corretta applicazione dell’Iva e la giusta imputazione del costo;

- le spese di cancelleria. Carta, toner e dox non saranno piu’ necessari poiché la conservazione dei documenti sarà digitale;

- i tempi di archiviazione e i costi degli spazi ove archiviare;

- i rischi di errore umano nella registrazione dei documenti.

 

Una fase d’avvio laboriosa

Nella fase iniziale, tuttavia, ci sara’ inevitabilmente un aggravio di costi per l’adeguamento dei processi e la formazione del personale, business lucroso nelle mani del “cartello” dei produttori di software contabile. La fattura potra’ essere generata anche utilizzando i servizi messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Sotto il profilo fiscale, sarà abolito lo “spesometro” e abrogata la scheda per le cessioni di carburanti. Al fine della deducibilità del costo e della detraibilità dell’Iva, gli acquisti di carburante per autotrazione dovranno essere pagati mediante carte di credito, di debito o prepagate o strumenti che garantiscano la tracciabilità.

La fattura elettronica è un file in formato xml e deve contenere le informazioni minime previste dagli articoli 21 e 21 bis della legge Iva (Dpr 633/72) nonché il codice identificativo del destinatario composto da 7 caratteri alfanumerici ovvero l’indirizzo Pec del destinatario che s’intende utilizzare per il recapito della fattura elettronica.

Successivamente il file verrà inviato al Sistema di Interscambio (Sdi), struttura informatica del Mef, sviluppata da Sogei e gestita dall’Agenzia Entrate, che effettua i controlli e accetta o rifiuta il documento. Lo Sdi invierà poi la fattura al destinatario attraverso il canale prescelto (Pec o codice destinatario o di un provider accreditato).

Le fatture che transiteranno per Sdi saranno archiviate dall’Agenzia Entrate per consentirne la consultazione e l’eventuale conservazione elettronica nonche’ l’attività di controllo da parte della stessa Agenzia e della GdF.

3,5 mln di aziende in più per un’infrastruttura non ancora pronta?

Se la data di avvio sarà confermata, tutte le aziende dovranno affrontare subito la riorganizzazione dei loro processi amministrativi e metabolizzare il cambiamento.

Ci si chiede, tuttavia, se il Paese sia pronto a un cambiamento epocale, visto che ci sono zone d’Italia ove le reti informatiche non sono ancora veloci ed efficienti come dovrebbero essere e l’emissione di una fattura elettronica in tempo reale potrebbe essere un’utopia.

L’analisi dei dati presentati dall’Agenzia delle Entrate evidenzia la presenza di 988 mila fornitori della Pubblica Amministrazione che già emettono fatture elettroniche. Sulla base dei dati Istat sulle imprese attive, si stima che nel 2019 ulteriori 3.350.000 imprese, pari al 77,2% del totale, saranno interessate per la prima volta dall’invio di fatture elettroniche.

In parallelo, le imprese dovranno gestire la ricezione di fatture elettroniche dai propri fornitori: il 20,2% delle imprese riceve già fatture elettroniche in formato adatto all’elaborazione e il nuovo adempimento includerà il 79,9% delle imprese, pari a 3.464.000 unità.

Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti ha proposto un avvio graduale e facoltativo, partendo dalle aziende con piu’ di 250 dipendenti, in quanto le Pmi non sono ancora pronte per questo cambiamento epocale.

Vedremo cosa accadrà, ma il rischio di festeggiare le vacanze natalizie in azienda per preparare la fatturazione di gennaio è molto elevato!

 

Stefano Noro

 

Applicazione in azienda: Si tratta di adeguamenti organizzativi necessari per rimanere in Europa e non aumentare il gap competitivo e di produttività delle nostre imprese. Il rischio del Grande Fratello fiscale, che intercetta tutte le fatture, è più di tipo tecnico: arriveranno tutte a destino nelle date previste? Come al solito in azienda è auspicabile allestire una task force per la gestione del problema.
Parola Chiave: finanza
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