27
Ott 2008
Numero N. 18
Liquidità spartiacque della strategia.

In condizioni di risorse finanziarie scarse, diventa cruciale trovare e utilizzare risorse nascoste, fare buone previsioni di cassa e individuare il mix ottimale di impieghi – crediti, scorte, investimenti – che massimizza il risultato aziendale. Non ci si può più limitare a domandarsi se un’idea sia brillante o meno, sicuri di trovare i mezzi per finanziarla, ma ci si deve chiedere se si abbia il denaro per gestire la propria attività..

Immagine

Risponda e segua i commenti su www.clubimpronte.it.
La recessione è un’opportunità per le aziende sane e liquide. Molte società hanno prosciugato le linee di credito erogate a tassi bassi, prima della crisi, trasformandole in BoT e BTp, senza aver bisogno di denaro ma per avviare piani di sviluppo ed essere certe di poter disporre della liquidità a condizioni vantaggiose. Ora, hanno l’occasione di comprare a metà prezzo e così preparare un’ulteriore fase di sviluppo. E’ il momento di occuparsi della propria azienda, reinvestendo i capitali e allargando ad altre attività sinergiche che si possono acquisire a prezzi stracciati. Il processo di concentrazione riguarderà tutti i settori e sicuramente quelli nei quali l’Italia è più forte: componenti, macchine utensili e lusso.
Ma alcune aziende, meno forti, si trovano già di fronte alla stretta creditizia. Infatti le banche stanno tagliando le linee di credito che non garantiscono un adeguato ritorno economico e, diventate caute e selettive, stringono i cordoni della borsa, alimentando una spirale perversa. I nuovi finanziamenti erogati hanno tassi d’interesse elevati e il numero delle aziende in sofferenza di liquidità è in aumento. Normalmente le aziende entrano in crisi perché mancano di liquidità e di buone previsioni di cassa: il collasso di un’impresa solvibile ma illiquida è frutto di cattivo management.
In condizioni di risorse finanziarie scarse, diventa cruciale trovare e utilizzare risorse nascoste, fare buone previsioni di cassa e individuare il mix ottimale di impieghi – crediti, scorte, investimenti – che massimizza il risultato aziendale. Non ci si può più limitare a domandarsi se un’idea sia brillante o meno, sicuri di trovare i mezzi per finanziarla, ma ci si deve chiedere se si abbia il denaro per gestire la propria attività. La finanza è, dunque, diventata il vincolo da incorporare nella strategia, a differenza di quanto è stato fatto negli ultimi anni. Adesso la Borsa è di difficile attivazione così come il ricorso al mercato obbligazionario e, per consolidare il debito a breve in modo di portarlo a medio termine, è necessario valutare i costi incrementali.

Azione: identifica chiaramente come nella tua azienda gli impieghi siano in grado di massimizzare il risultato in condizione di scarsità finanziaria.

Parola chiave: strategia
.

Applicazione in azienda: strategia, finanza, operazioni straordinarie
Parola Chiave: strategia
Cosa ne pensa la community: Piace a un socio
Risultati ad oggi
Come imprenditore e manager, quale ritiene debba essere la leva principale per reagire nel breve termine alla stretta creditizia?
25 %
Ricapitalizzare l’azienda ad opera degli azionisti attuali.
19 %
Ricapitalizzare l’azienda aprendo il capitale a terzi (nuovi soci, partner finanziari, ricorso alla borsa).
2 %
Emettere prestiti obbligazionari.
23 %
Spostare il debito da breve a medio termine.
10 %
Rimandare i programmi d’investimento.
2 %
Ridurre i crediti ai clienti.
13 %
Ridurre le giacenze di magazzino.
2 %
Differire il pagamento ai fornitori.
4 %
Altro.
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

Per partecipare al sondaggio è necessario aver effettuato il login.

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Concentrarsi sui "basics": il cash flow e' il principale in questo momento! Saper quindi dire no ad iniziative che chiedano la disponibilita' immediata di risorse monetarie, concentrandosi su quelle che generino cassa nel breve termine.
11/3/2008 14:27

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Rispondo alla domanda di S. Menapace e invito altri a rispondere, mettendo in condivisione la loro esperienza. Le Balanced Scorecard vengono adottate, nella pratica della nostra società di consulenza, tra lo sviluppo della strategia e l'allineamento dell'organizzazione, nella fase chiamata "pianificazione della strategia". Questa fase si concretizza nello sviluppo degli obiettivi strategici e nell'articolazione delle misure di target e gap che si devono colmare, nell'esplicitazione delle iniziative, nella formulazione dei budget e nell'assegnazione delle responsabilità di guidare la trasformazione. Il vantaggio delle BSC è quello di fornire una visione d'insieme, integrando le responsabilità funzionali in un cruscotto di facile utilizzo: un buon strumento di comunicazione.
P. Ceccarelli 10/29/2008 10:42

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Sviluppo e produttività sono due aspetti fondamentali per un'azienda. Richiedono analisi diverse, ma allineate tra di loro. Una cosa è indubbia però, senza la liquidità generata dalla produttività, gli investimenti per lo sviluppo sono, per utilizzare un eufemismo, oggi difficoltosi. Altresì senza obiettivi di sviluppo, non vi saranno risultati su cui creare produttività domani. Questo circolo vizioso dovrebbe divenire virtuoso per le aziende, attraverso il controllo economico e finanziario, non solo controllo economico e … poi ci sono le banche, se mi è concessa una battuta. Vorrei sapere quanti di voi abbiano tratto vantaggio dall’utilizzo di strumenti strategici di allineamento (es: la Balanced Scorecard) nella propria professione. Grazie.
Stefano Menapace 10/27/2008 22:24

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Credo che una risposta "multipla" sarebbe stata più opportuna; certo il momento suggerisce di ricapitalizzare per rinforzarsi (e per evitare perdite - acnhe pesanti - altrove), a prezzo di unacrescita del rischio (degli stockholders), ma anche altre misure "a supporto" (differimento del debito, contrazione del circolante ...) sono utili
10/27/2008 18:2

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Credo sia semplicistico commentare il problema sulla base delle risposte indicate. La risposta, a mio avviso, è un insieme di quelle indicate (lavorare sul working capital, sull'equity, sulla ridefinizione del debito)
Maurizio Ferrari 10/27/2008 15:12

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Ho risposto alla domanda con la prima ipotesi, mi sembra la più sensata nell'ottica di non aumentare la dipendenza dell'azienda dagli istituti di credito ed evitare di scaricare gli impatti economici sui fornitori e sui clienti causando una contrazione della domanda.
10/27/2008 15:9

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Parlando con colleghi e amici imprenditori relativamente alla crisi in atto, si evidenzia una grande attenzione alla qualità del management. Stretta del credito e calo della domanda sono fattori importanti ma scarsamente manovrabili nel breve periodo. La qualità delle risorse umane in azienda appare come una ricetta condivisa. Che cosa ne pensano i membri di impronte?
Andrea Ferri 10/27/2008 15:3

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Le nostre imprese hanno già passato momenti di crisi. Momenti nei quali era necessario stringere i denti, mettersi alla cappa ed attendere il passare della tempesta. Questa volta però, ad agitare ulteriormente le acque, assistiamo ad una stretta del credito. Le banche sono troppo impegnate a ripristinare i loro "tier one" per dedicarsi al sostegno delle nostre imprese. Questa volta dovremo vedercela da soli. Chiudiamo bene i boccaporti e stringiamo il timone. Torniamo a governare bene i fondamentali e guardiamo avanti, in attesa di una schiarita.
Andrea Ferri 10/27/2008 15:0

Immagine
13/06/2012 15:51:18

Ora è il momento di tornare ai fondamentali dell'azienda: produttività di tutti i fattori, qualità del prodotto e servizio, fidelizzazione dei clienti, uso appropriato delle ri.