21
Lug 2014
Numero n. 281
Nuove modalità di consumo, anche in Italia

Lo abbiamo sotto gli occhi. Questi sette anni hanno segnato un forte cambiamento nelle abitudini di consumo. In Italia e nei paesi occidentali. I segnali deboli stanno diventando sempre più consistenti. E non si tornerà facilmente indietro.

A fronte di modelli di business tradizionali in crisi, si stanno presentando modelli emergenti, nella produzione, distribuzione e servizi. Le implicazioni per le aziende sono importanti. A ben vedere, nascondono grandi opportunità anche nel mercato interno.

Immagine

Lo abbiamo sotto gli occhi. Questi sette anni hanno segnato un forte cambiamento nelle abitudini di consumo. In Italia e nei paesi occidentali. I segnali deboli stanno diventando sempre più consistenti. E non si tornerà facilmente indietro.

A fronte di modelli di business tradizionali in crisi, si stanno presentando modelli emergenti, nella produzione, distribuzione e servizi. Le implicazioni per le aziende sono importanti. A ben vedere, nascondono grandi opportunità anche nel mercato interno.



Ci informiamo minuziosamente sulle caratteristiche di prodotti e servizi, prima di acquistare, spinti da una situazione economica che non consente sprechi. La tecnologia consente d’informarci come mai prima d’ora.

Noleggiamo anziché comperare. Nuovi fenomeni come il car sharing, oppure il noleggio pubblico di biciclette cambiano il nostro modo di fruire di questi veicoli. Questi nuovi modelli di consumo non sono trainati da nuove applicazioni quali la piattaforma Uber, oppure BlaBlaCar, ma anche da servizi innovativi organizzati da aziende tradizionali. In Italia sono ormai 1,7 milioni le persone iscritte a servizi di car sharing.

Barattiamo, scambiamo, comperiamo prodotti usati. Famosi sono i successi della piattaforma eBay: dal 1996 ad oggi è divenuta uno dei giganti della nostra economia. Molto più recente l’affermazione di Airbnb, nata a San Francisco nel 2007, piattaforma di scambio di stanze, posti letto, case. Oltre 60.000 posti disponibili e 12.000 ospiti al giorno in Italia. 600.000 alloggi in 194 Paesi. E’ stata recentemente valutata 10 miliardi di dollari, una quotazione superiore a quella di molte catene alberghiere.

Condividiamo oggetti, informazioni, esperienze. Il business delle prenotazioni alberghiere non può ormai prescindere da Booking.com e Expedia, ormai così importanti che l'Antitrust italiano ha aperto un’istruttoria per una possibile violazione della concorrenza. C'è anche chi noleggia le cose più disparate, ad esempio su Locloc, una società italiana.

Saltiamo gli intermediari e ci rivolgiamo direttamente ai fornitori. È il fenomeno delle vendite on-line che ben conosciamo, potenziato enormemente dalla diffusione di smartphone e tablet. Una sfida per i produttori che devono gestire un nuovo canale di vendita, ma soprattutto per gli intermediari che devono difendere la propria stessa ragion d'essere.

Questa è la realtà e non è possibile ignorarla. Dobbiamo anzi interpretarla e adeguarci. Conta allineare la strategia d’impresa alle nuove opportunità: se queste evolvono, anche la strategia deve cambiare. E non crediamo che le difese corporative servano a fermare il progresso.

Applicazione in azienda: adegua la tua azienda alle nuove abitudini di consumo
Parola Chiave: marketing
Cosa ne pensa la community: Piace a 8 soci
Risultati ad oggi
La sua azienda si confronta già con queste nuove abitudini di consumo? (*)
20 %
60 %
in parte
20 %
no
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato ai commenti)
Che impatto hanno o potrebbero avere sul suo settore le nuove abitudini di consumo?
  • Le nuove abitudini di consumo indicano che noi consumatori vogliamo usare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per aumentare il nostro potere negoziale e costringere le imprese ad affrontare nuovi fronti di competizione. La diffusione e lo scambio delle informazioni sono al centro delle nuove modalità di consumo tese ad estrarre continuamente maggior valore attraverso la comparazione delle offerte e l'abolizione degli intermediari tradizionali.
    Piercarlo Ceccarelli
  • Le nuove abitudini di consumo sono una dimensione con la quale sempre più frequentemente dobbiamo confrontarci, perchè rappresentano direttrici di sviluppo sempre più rilevanti nell’attività dei nostri clienti. Negli ultimi anni, si calcola che il fatturato complessivo delle aziende italiane off-line (cioè, aziende che hanno una struttura fisica reale e non sviluppano il loro business esclusivamente sul web), sviluppato mediante attività di vendita dei propri prodotti e/o servizi sul web, sia di circa 10 miliardi di euro. I settori più importanti sono il turismo (46%), l'abbigliamento (11%), l'elettronica-informatica (10%) e le assicurazioni on-line (10%). Individuare e sfruttare in modo efficace le nuove abitudini di consumo, in molti settori, non è più quindi una scelta, ma una strategia imprescindibile, che impone di saper fare leva sugli elementi distintivi della propria offerta per generare vantaggio competitivo.
    Carlo Martelli
  • Pur non subendo un impatto diretto la consulenza dovrà adeguarsi nell’affiancare i clienti nell’individuazione di nuovi modelli distributivi e di consumo adeguando, di conseguenza, value proposition e modello go-to-market. La consulenza potrà accompagnare le aziende clienti nella scoperta di mercati nuovi caratterizzati da nuovi concorrenti e nuovi schemi d’acquisto capitalizzando sulle esperienze generate nei mercati che hanno conosciuto in anticipo sia fenomeni di variabilizzazione dei consumi (noleggio e non acquisto) sia fenomeni di disintermediazione dei canali distributivi (acquisto su internet e non presso un punto vendita).
    Fabrizio Fresca Fantoni
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

Per partecipare al sondaggio è necessario aver effettuato il login.

Piercarlo Ceccarelli
Piercarlo Ceccarelli 28/07/2014 15:37:49

Tiriamo le fila della discussione...

La maggioranza dei rispondenti (8 su 10) si confronta già con le nuove abitudini di consumo che si stanno consolidando. I consumatori vogliono usare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie per aumentare il loro potere negoziale e spuntare il miglior prezzo accentuando la competizione tra fornitori. Le informazioni sono al centro delle nuove modalità per comparare le offerte e saltare gli intermediari tradizionali.

I settori più importanti nei quali le nuove abitudini di consumo hanno impatto rilevante sono il turismo, l'abbigliamento, l'elettronica-informatica e le assicurazioni.

E’ necessario Individuare nuovi modelli distributivi adeguando, di conseguenza, value proposition e go-to-market. Si aprono così mercati nuovi nei quali operano nuove imprese che hanno conosciuto in anticipo sia fenomeni di variabilizzazione dei consumi (noleggio e non acquisto) sia fenomeni di disintermediazione dei canali distributivi (acquisto su internet e non presso un punto vendita).

Buona settimana