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Lug 2018
Numero Nr. 474
Walter - l’altra leggenda svizzera

Ricordiamo.

Ricordiamo i molti lamenti degli oppressi, l’arroganza dell’oppressore, indietro nei tempi bui.

Ricordiamo il cappello su un bastone e come il possidente era stato accolto dalla gente, sotto minaccia di punizione. E ricordiamo l’uomo: orgoglioso, selvaggio.

Guglielmo Tell. Quello che rifiuto’ di salutare.

Il possidente se ne accorse e come punizione gli fece colpire una mela sulla testa del figlio. La tensione, in aumento. Il colpo, centrato nel mezzo della mela. La seconda freccia nella balestra notata dal possidente e l’uomo orgoglioso disse che era destinata al possidente nel caso in cui il primo colpo avesse ucciso suo figlio…

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E questo rese Tell l’eroe del momento. La sua prigionia. La sua fuga. La sua vendetta. La sua leggenda.   

Ma cosa ne è stato del figlio? Cosa ci ricordiamo di lui?

Il suo nome era Walter ed ecco la sua storia.

Quando il padre fu imprigionato, lo fu anche lui e messo in una prigione separata. E lì ebbe tempo per pensare. Quell’incredibile colpo di fortuna che lo aveva salvato dall’essere ucciso dal proprio padre. Solo perché suo padre non aveva voluto mettere da parte il suo orgoglio, almeno per una volta. Cosa ci voleva a salutare un cappello? E quanto valeva l’orgoglio del padre rispetto a rischiare la vita di suo figlio?

E questi pensieri spinsero Walter a sviluppare un profondo e feroce odio per il padre. Per i suoi principi e per tutto ciò che rappresentava. Perché alla fine tutto si era ridotto a soddisfare il suo orgoglio.

Così Walter si vendicò del padre non appena trovato il modo per farlo. Divenne amico delle guardie e andò dalla loro parte. Divenne una di loro, molto bravo e ubbidiente ai superiori. Eseguiva i loro ordini con dedizione meticolosa, senza riguardo per le conseguenze o per le vittime. Si assicurò una posizione e migliorò il proprio stato, senza far domande, senza coscienza morale che lo frenasse.

Siccome era così bravo, fu promosso, si sposò ed ebbe una prole numerosa.

Se ti guardi attorno attentamente, la vedrai.

 

Bernhard Sterchi

Applicazione in azienda: Ogni scelta, nella vita come in azienda, vale nel momento stesso in cui viene presa. E nelle scelte siamo soli, soli con il nostro carattere e le informazioni disponibili in quel momento. Ogni informazioni successiva alla decisione non serve più a nulla. Quindi se può attendere per prendere una decisione attenda. Altrimenti decida.
Parola Chiave: risorse umane
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