Tutti noi lavoriamo in squadra. Al vertice dell’impresa opera la squadra guidata dal capo azienda con i suoi primi collaboratori. Ogni responsabile di funzione ha una squadra. Lungo la gerarchia ci sono numerose squadre. In fabbrica operano le squadre di tecnici e operai e sul campo le squadre dei venditori nelle unita' territoriali.
La squadra e' la forma organizzativa piu' diffusa e "fare squadra" e' un mantra perché e' intuitivo capirne il pesante risvolto sulla produttivita'. Ma noi italiani siamo accusati – a ragione – di non saper fare squadra. Perché? Cosa dovremmo fare perché le nostre squadre funzionino meglio?
Per un anno ci siamo concentrati su articolo 18 si', o articolo 18 no, mentre e' la filosofia del lavoro dipendente il vero cambiamento che necessita alla nostre aziende.
Cambiano gli ammortizzatori sociali e si avviano politiche attive per il lavoro con il contratto di ricollocazione. Soprattutto e' la funzione sociale dell'impresa che cambia. Vediamo come...
Sovente vengono considerati i “numeri due”, eppure spesso sono la chiave del nostro successo. Chi sono davvero i nostri collaboratori? Cosa li rende straordinari?
Le competenze, le conoscenze e l’esperienza? Oppure il carattere, la personalita’ e la volonta’ di mettersi in gioco?
Trovo che le prime qualità siano utili ma vengano messe in pratica solo se ci sono le seconde. Se abbiamo gli “strumenti”, ci deve anche essere la volontà di usarli. Altrimenti e’ come se non ci fossero.
Conciliare l’interesse individuale con quello collettivo dovrebbe essere la funzione della politica? Si, ma con il ventaglio di posizioni nel nostro Parlamento non e' certo compito facile.
I cittadini devono fare la loro parte, ma da quel che si sente e si legge in questi giorni non sembra sia così. Ecco 5 domande secche al nostro esperto giuslavorista...
Se lei, capo azienda, potesse scegliere, preferirebbe il contratto a tempo indeterminato? Con agevoli meccanismi per allontanare il lavoratore quando non fosse necessario alla produzione? Dopo il decreto Renzi, si tende a considerare i contratti a termine soluzioni tampone e a riproporre il contratto a tempo indeterminato con "incentivi". Sara' la volta buona?
Speriamo. Ma come promuovere il contratto a tempo indeterminato? Ecco proposte concrete.
Il Governo ha emanato norme per migliorare il mercato del lavoro con il D.L. n.76 del 28.6.2013. Il provvedimento e' stato preceduto da dichiarazioni altisonanti del Presidente del Consiglio "D'ora in avanti le imprese non avranno più alibi per assumere" cui ha fatto eco il Ministro del Lavoro "Con il varo del decreto saranno 200.000 i posti di lavoro creati".