18 Gennaio 2019

L’adozione di soluzioni digitali e’ sovente la strada per fare efficienza. Ma il valore maggiore che possono portare all’azienda e’ un nuovo modello di business. Si potranno cosi’ cogliere tutte le opportunità disponibili per assicurare un successo duraturo. 

 

Si parla molto in questi tempi dell’importanza di rinnovare il modello di business a causa dei rapidi cambiamenti che avvengono in questa epoca caratterizzata dall’avvento pervasivo e trasversale del digitale.

Per comprendere meglio il proprio posizionamento in questo processo di trasformazione, le aziende devono rispondere alle seguenti domande:

  • Come siamo posizionati nella digitalizzazione?
  • Il modello di business attuale e’ corretto o va modificato?
  • Quali sono i passi verso un modello di business migliore?
Da un'idea di Ernst Vittorio Haendler
14 Gennaio 2019

L’azienda, leader mondiale nelle pompe, continua a essere apprezzata in Borsa. La nostra analisi industriale mostra l’opportunita’ di proseguire nella crescita. L’allineamento alle migliori pratiche aggiungerebbe 110 mln di Ebitda. 

 

Il maggiore produttore mondiale di pompe professionali a pistoni ad alta pressione e tra i principali dell’oleodinamica, fondato nel 1977 da Fulvio Montipo’ a Sant’Ilario d’Enza (RE), e’ riuscito a realizzare pompe piu’ compatte e maneggevoli rispetto alla concorrenza. A partire dagli anni ’90 si sviluppa con acquisizioni formando un gruppo forte di 30 aziende.

Da un'idea di Piercarlo Ceccarelli
7 Gennaio 2019

Non mancava di senso pratico e non era un idealista utopico, come spesso descritto. E' stato invece uno dei precursori del Made in Italy. Buon comunicatore che credeva nella bellezza – come sara’ poi Steve Jobs -, allargava le proprie competenze alle sfide contemporanee. Dopo di lui, la strategia di business di Olivetti non e’ piu’ stata all’altezza delle opportunita’.

 

Efficiente organizzatore e innovatore, voleva piu’ di ogni altra cosa far crescere l'azienda cercando sempre nuovi spazi di mercato ovunque  nel mondo. E alcune sue iniziative ci possono offrire idee molto attuali e farci riflettere su come dovrebbe essere oggi il mestiere del capo azienda…

Da un'idea di Benedetta Ragazzola
10 Dicembre 2018

La nostra analisi delle aziende italiane quotate continua con La Doria. E’ stata stimata l’opportunita’ di aggiungere valore con crescita e riduzione dei costi. Risulta critico sviluppare competenze per posizionarsi anche in segmenti con piu’ alto contenuto di servizio.

 

La Doria e’ tra i gruppi italiani leader nel settore conserviero. Fondata nel 1954, si e’ quotata al mercato telematico di Borsa Italiana nel 1995. L’azienda e’ apprezzata dalla comunita’ finanziaria al punto da essere tra le 127 societa’ italiane nelle cui azioni ha investito il fondo sovrano più grande del mondo, il norvegese Mbim, che gestisce 11,3 mld di dollari.

Da un'idea di Piercarlo Ceccarelli
3 Dicembre 2018

Riguarda sia i beni di consumo sia quelli industriali. I listini sono sostituiti da prezzi diversi per situazioni diverse. Molte le pratiche di ottimizzazione nei beni di consumo. E la gestione diviene piu’ sofisticata anche nei beni industriali. Ma, volendo, si puo’ trovare il prezzo “giusto”.

 

A che prezzo vendere? Una della domande piu’ frequenti in azienda. L’accesso diffuso alle informazioni sui prodotti e sui prezzi ha cambiato radicalmente il modo con il quale clienti, fornitori e distributori gestiscono i prezzi. Un’evoluzione che obbliga le aziende sia ad applicare nuove logiche di determinazione dei prezzi sia a utilizzare modalita’ efficaci di relazione con la clientela evitando che tutto si banalizzi con il prezzo…

 

Da un'idea di Fabrizio Fresca Fantoni
29 Ottobre 2018

L’azienda realizza prestazioni finanziarie apprezzate dagli analisti e valorizzate dalla Borsa. La nostra analisi industriale delle quotate conferma la buona efficacia della crescita ma anche la necessita’ di migliorare l’efficienza. L’allineamento alle migliori pratiche avrebbe un forte impatto sulla redditivita’ (180 mln) e sull’ulteriore crescita.

 

Brembo e’ l’azienda di riferimento negli impianti frenanti dedicati alla fascia alta del mercato e al settore sportivo. In un periodo in cui i mercati auto Usa e Europa stanno rallentando mentre continua la crescita di quello cinese, la fascia servita risulta stabile e la quota di mercato di Brembo si sta ulteriormente rafforzando. L’azienda e’ cresciuta sia in modo organico sia per linee esterne…

Da un'idea di Piercarlo Ceccarelli
17 Settembre 2018

Il riposizionamento piu’ difficile del previsto riapre le voci di vendita. Le prestazioni sono in leggera flessione ma la famiglia dichiara di non cedere. La nostra opinione e’ che ci siano buone probabilita’ di tornare a crescere migliorando strategia e organizzazione, mentre la specializzazione potrebbe fare la differenza.

 

Dopo il record di risultati nel 2016, l’azienda ha chiuso un 2017 in flessione e sembra continuare su questa china nel 2018. Il testimone, passato da Michele Norsa a Eraldo Poletto, ha resistito meno di due anni. Dopo un breve incarico a Giacomo, figlio del presidente Ferruccio Ferragamo, ora e’ nelle mani Micaela Le Divelec, gia’ direttore generale per alcuni mesi.

Per il momento il progettato riposizionamento incontra delle difficolta’. La nostra opinione e’ che l’azienda debba muoversi su due fronti: da una parte arginare la complessita’ organizzativa in aumento e dall’altra specializzare i business per contrastare la concorrenza e cogliere meglio le opportunita’ di mercato…

 

Da un'idea di Piercarlo Ceccarelli
10 Settembre 2018

Una missione chiara per concentrare le risorse. Dialogo aperto con i portatori d’interesse per selezionare i comportamenti. Metriche e obiettivi di ogni iniziativa per assicurare l’attuazione. E, soprattutto, una leadership attenta e sempre visibile.

  

Quanti “piani strategici” sono solo tempo perduto e nessun concreto contributo alla gestione? Si formulano partendo da astratte visioni e una lunga lista di obiettivi che assomigliano a “L'albero dei desideri” di William Faulkner.  Succede cosi’ perche’ manca un solido metodo che fornisca le chiavi e sia snello ma tutt’altro che superficiale. Nella competizione di oggi nessuna azienda puo’ farne a meno…

Da un'idea di Andrea Ferri
25 Giugno 2018

Prima puntava a 7 mln di auto per avere le economie di scala, ora alla flessibilita’ operativa e al mercato premium. FCA ha scoperto il marketing? Punto di partenza e’ la ricerca del valore aggiunto con i marchi dedicati a specifici stili di vita. Concentrandosi su Jeep, Alfa Romeo, Maserati e 500.

 

Il sistema mondiale dell’auto ha cambiato radicalmente la propria configurazione. I primati quantitativi dei produttori dicono poco perche’ l’alta intensità di capitale impiegato con bassa marginalita’ soffoca le prestazioni. E la ricerca delle economie di scala va riconsiderata, oggi che le nuove tecnologie permettono di aumentare la flessibilita’ e la personalizzazione dei prodotti. La strategia di FCA e’ cambiata e ora punta al valore aggiunto…

Da un'idea di Piercarlo Ceccarelli
11 Giugno 2018

Il punto centrale della ricerca per aumentare la produttivita’ e’ quello di concentrarsi sull’utilita’ che, messa in relazione con il prezzo, determina il valore. Si puo’ sintetizzare il concetto dicendo che, maggiore e’ il valore aggiunto prodotto in rapporto alle risorse impiegate, maggiore e’ la produttivita’.

 

In fondo tutta l’economia, certamente quella aziendale, puo’ essere riassunta in questa relazione. La produttivita’ e’ l’essenza stessa della produzione di qualsiasi prodotto e servizio e il valore aggiunto economico e’ collegato alla sua componente “utilita’” che comprende tutto quello che comporta sicurezza, salute, istruzione, benessere, valore emotivo, funzionale, economico. L’esperienza del Premio Ceccarelli ha messo in evidenza che…

Da un'idea di Andrea Ferri
TEST: "strategia"