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Gen 2013
Numero n. 209
Davos 2013, tre temi e timida ripresa
Lo scorso anno funeree previsioni per l’euro. E quella del 2013? Tre i temi delle molte discussioni. Caratterizzeranno veramente i mesi a venire?





Nei corridoi di Davos lo scorso anno suonava musica a morte per l’euro. La previsione si e' infranta sulla percezione che i vantaggi della moneta unica superassero gli egoismi. E Davos 2013? Un’edizione meno effervescente dalla quale si scorgono tre temi su cui si sono concentrate le discussioni: il rilancio dell’Europa, la crescita delle nuove economie e l’orgoglio orientale.

La luce che si vede in fondo al tunnel europeo appare reale, il contagio positivo sui mercati finanziari non si e' trasmesso all’economia ma sta per succedere. Mentre non si vede ancora un miglioramento sul fronte occupazionale. La Lettonia, tra i primi in Europa ad aver avuto bisogno di un piano di salvataggio, e' tornata a crescere grazie a una ricetta che ha unito rigore e riforme di sistema.
Sviluppare l’integrazione economica e monetaria assicurando una maggiore stabilita' in Europa non e' un'operazione di emergenza, a breve termine. Si tratta piuttosto di una strada lunga. Collaborazione europea significa rispettare le differenze e lavorare insieme. La visione di Merkel e' sostanzialmente condivisa, almeno nei commenti ad alta voce.
Ma Cameron spinge perche' l‘Europa si sviluppi con governance distinte tra zona euro e paesi che non vi fanno parte per evitare conflitti d’interesse (e tenere dentro la GB). Nella posizione britannica altri vedono la possibilita' di rinegoziare un progetto piu' competitivo per tutti.
Zona euro, Giappone e Stati Uniti restano ad alto rischio - non bisogna perdere lo slancio -, faticano ancora a risollevarsi e imboccare con decisione il cammino della crescita economica.

Le economie emergenti, finora soltanto sfiorate dalla crisi, possono contare su solide previsioni di crescita anche per il 2013. Ma la perdurante instabilita' globale rischia di guastare la festa a lungo termine.

L'orgoglio asiatico racconta il benessere che sale da Oriente e che fa dire “E' questo il periodo migliore della storia del mondo: la ricomposizione globale”. Cercando di comprendere le implicazioni delle esplosive opportunita' dell’economia in Asia.

Tre temi rintracciabili nelle presentazioni ufficiali e nelle conversazioni private. Che hanno lasciato da parte l’Euro, ormai considerato fuori pericolo. Ma che non hanno veramente girato pagina rispetto al superamento della crisi iniziata nel 2008.
Applicazione in azienda: non e’ ancora il momento d’investimenti a lungo termine a meno che la tua azienda voglia anticipare il mercato
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Cosa significa per la sua azienda la necessita' di “dinamismo con capacita' di recupero”. Affrontare lo shock e saper ripartire?
  • penso che tutto quello che si poteva fare per migliorare l'efficienza in quasi tutti i settori è stato fatto. la differenza adesso la fanno i consumi e le scelte dei consumatori.
    Barbara Paglieri
  • La dote che sta emergendo da questo periodo di difficoltà è di saper accettare le sconfitte senza che ciò ci annienti ma, invece, ci dia l'energia per ripartire arricchiti dell'esperienza fatta.
    Piercarlo Ceccarelli
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

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Piercarlo Ceccarelli
Piercarlo Ceccarelli 04/02/2013 13:10:50

Tiriamo le fila della discussione...

A Davos, nelle presentazioni ufficiali e nelle conversazioni private, l'Euro è ormai considerato fuori pericolo. Ma non si spiega il paradosso di un'Europa debole con la moneta più forte. La verità è che il Giappone ha iniziato una guerra valutaria, stampando moneta e inflazionando lo yen del 25%, così come Usa e UK, pur in misura minore. Qui l'Europa mostra la sua debolezza istituzionale di non avere una banca centrale che possa usare appieno tutte le leve. Sarà l'altare del crollo o del rilancio definitivo della moneta europea?

Il superamento della crisi iniziata nel 2008 è evidente nelle nuove economie e in quelle emergenti, le prospettive sono migliorate negli Usa, ancora no in Europa. Ci sono speranze che la ripresa in Italia cominci nel 2013, ma anche dubbi che ciò avvenga veramente.

Come sottolinea qualcuno di voi, la lezione di questi anni di difficoltà è saper accettare le sconfitte senza farsi annientare e recuperare l'energia per ripartire arricchiti dell'esperienza fatta.

A presto
Piercarlo