24
Set 2008
Numero N. 14
Dibattito su Alitalia.
Promuoviamo un vivace confronto tra i soci di club Impronte. Risponda e segua i commenti su www.clubimpronte.it
Alitalia la conosciamo bene e tutti abbiamo avuto esperienze dirette, almeno come viaggiatori. Qualcuno pone l’accento sul fatto che la qualità del servizio non sia mai stata all’altezza delle migliori compagnie aeree: ritardi, cancellazioni, servizi a terra, servizi a bordo, cortesia del personale, ecc.. Il prezzo della tratta Milano-Roma, poi, è sempre stato abnorme: con la stessa cifra si è sempre potuto volare a New York!
Per alcuni l’azienda rappresenta l’emblema – insieme alla Rai – dei “carrozzoni” statali, stipendifici– neologismo efficace - centrati sul nepotismo e sui privilegi, difesi da sindacati troppo potenti, in grado di ricattare l’azienda e la comunità perché i contrappesi sono deboli come la determinazione ad utilizzarli.
Ci si accanisce anche sul top management, spesso ritenuto incompetente e accusato di non aver mai saputo sviluppare la competitività dell’azienda e affrontare e risolvere il vero problema al centro: la produttività del lavoro, sia la sua efficienza sia la sua efficacia.
Molti si chiedono se ha veramente senso considerare indispensabile una compagnia aerea di bandiera – gli Usa non l’hanno - perché questa idea porta con sé un inevitabile assorbimento di risorse pubbliche. E’ vero che il nostro Pil è per il 12% basato sul turismo e che il traffico aereo rappresenta una leva strategica per svilupparlo, ma si dovrebbe farlo all’interno del mercato: altri operatori sanno gestire con successo le compagnie aeree anche con il caro petrolio.
C’è anche chi arriva a considerare la vicenda Alitalia un “accanimento terapeutico” e vorrebbe la liquidazione della società, come soluzione per risolvere i suoi vizi di fondo, mentre altri pensano alla professionalità dei dipendenti e alle loro famiglie e auspicano una soluzione costruttiva, riconoscendo che ci sono settori in cui si crea valore e che si può chiudere il resto. Perché dovremmo fare per Alitalia ciò che non siamo pronti a fare per ogni altra azienda italiana?
E’ più un problema di capitali, quindi di imprenditori capaci, di competenze, cioè di manager all’altezza del compito, o di sistema Italia, dove l’azione del governo e dei sindacati crea situazioni dannose?
Dopo l’impasse di Cai, la società formata dalla cordata di imprenditori italiani, e la minaccia dell’Enac di revocare la licenza, il commissario straordinario Augusto Fantozzi ha lanciato una gara per ricevere proposte da altri operatori. Sembra, inoltre, che i dipendenti stiano organizzando un management-buy-out.

Azione: il capitalismo, come ordine sociale e come credo, è il primo e unico che ha considerato il movente del profitto in chiave positiva. Assicurati che nessuna finalità diversa dal profitto sia ritenuta giustificabile nella tua azienda.

Parola chiave: corporate governance.
Parola Chiave: governance
Cosa ne pensa la community: Piace a un socio
Risultati ad oggi
In qualità d’imprenditore e manager di club Impronte, quale soluzione suggerisce per Alitalia?
33 %
Liquidazione della società.
45 %
Accordo con Cai, la cordata d’imprenditori italiani.
21 %
Cessione ad un’altra compagnia aerea.
0 %
Management-buy-out.
0 %
Intervento dello Stato e prosecuzione dell’attività.
0 %
Altro.
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

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13/06/2012 15:51:15

Tutti parlano di alitalia vedi la Moratti che parla di Hub and spoke e point to point come sistemi di servizio aereo,ma nessuno ha chiesto,o almeno non è stato reso pubblico,il parere di esperti del settore.
G. Bernardi 24 settembre 2008 h. 17,56

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13/06/2012 15:51:15

Darwin ha detto "Non è la specie più forte quella che sopravvive, e neppure la più intelligente. Sopravvive la specie che si adatta più velocemente al cambiamento". I mercati stanno cambiando a velocità sempre crescenti. Secondo voi, il management delle imprese italiane è consapevole di ciò? I manager sono capaci di riconoscere il cambiamento e di guidare le imprese di conseguenza? Perchè le imprese di molti settori fanno così fatica a reagie ai cambiamenti rischiando in modo serio la propria sopravvivenza?
A. Ferri 24 settembre 2008 h. 17,46

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13/06/2012 15:51:15

Il talento migliore dell'imprenditore consiste nel coniugare in modo efficace il focus sul business con l sviluppo di nuove opportunità. Alitalia è stata per anni vittima della mancanza di un imprenditore e quindi ha confuso il focus del business del trasporto aereo con i servizi alla politica e le opportunità derivanti dai fenomeni low-cost con problemi di competitività. Diamole un imprenditore capace e il resto verrà da sè...
A. Ferri 24 settembre 2008 h. 17,39

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13/06/2012 15:51:15

Perché dovremmo fare per Alitalia ciò che non siamo pronti a fare per ogni altra azienda italiana? Mi pare questa la vera questione! Berlusconi l'ha posta in chiave d'orgoglio nazionale, lanciata durante la campagna elettorale, ma la conclusione di questa vicenza farà "scuola" per altre crisi aziendali.
P. Agnelli 2.

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13/06/2012 15:51:14

Personalmente sono ancora convinto che questo Paese ha le risorse (in termini di Human Resources) e le capacità per ritornare a giocare un ruolo importante nello scacchiere economico mondiale. Da anni assistiamo ad un impoverimento della ns. classe dirigente anche se poi si scopre di sovente che Mgr italiani sono alla guida di importanti Gruppi di fama mondiale. Il gusto, lo stile, la capacità di adattamento, la flessibilità, l'intelligenza emotiva di noi italiani deve tornare a prevalere nelle scelte industriali e nelle iniziative imprenditoriali di un prossimo futuro. Ovviamente allo stesso modo deve concorrere la classe politica che è ancora più distante dalla realtà. Perchè faccio questa premessa parlando di Alitalia, perchè vorrei che questo diventasse (e ci credo, come ho votato nel sondaggio) il primo caso di successo di una ritrovata voglia di diventare protagonisti e di raggiungere un obiettivo che all'inizio sembra quasi invalicabile. Oggi con il trasporto Aereo, domani con altri settori industriali, con partecipazioni di imprenditori privati ma anche pubblici, laddove le scelte industriali, il posizionamento dei propri prodotti e servizi, uniti all'efficenza dei processi siano in grado di dare un contributo di successo a quelle imprese che non riescono più a decollare o restare in volo.
L. Piras 2 ottobre 2008 h. 14,42

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13/06/2012 15:51:14

Always Late In Take-off Always Late In Arrival: così viene declinato l'acronimo ALITALIA negli States. Il lavoro pre recuperare l'immagine, l'efficenza e fermare l'emorragia di denaro è arduo. L'accordo con CAI può rappresentare la soluzione meno drammatica a condizione che (come spesso accade in Italia) non vengano privatizzati gli utili (futuri) e collettivizzate le perdite (attuali e consistenti). Se le basi dell'accordo sono queste allora è bene esplorare nuovamente il mercato (la due diligence avrebbe dei connotati decisamente diversi) ed ottenere il massimo dallo spezzatino tra bad e good company.
F. Berlinzani 25 settembre 2008 h. 9,49

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13/06/2012 15:51:14

Nessuno dei Paesi partecipanti al G8 è privo di una propria compagnia di bandiera. E sono tutte con robuste partecipazione di Stato ad eccezione delle due nord-americane. Ci sarà un motivo? Perchè dobbiamo rinunciare ad una grande immagine dell'Italia? Ritengo sia parte essenziale del brand "Italia".
24 settembre 2008 h. 23,37