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Feb 2010
Numero N. 78
Fiat non ha mai saputo affermare le marche
Le recenti vicende di Fiat ci ricordano che una marca rischia di diventare un asset costoso, che non fornisce un reale vantaggio competitivo, se non ha un significato distinto e preciso. Ho avuto modo di convincermi che la marca è forte solo quando diviene una parola nuova nel vocabolario dei clienti, per chi la pronuncia e per chi l’ascolta. E Fiat ha un trascorso di insuccessi!

Le case automobilistiche si trovano oggi di fronte alla sfida della gestione multimarca. Sono impegnate in integrazioni e fusioni ritenute necessarie per disporre di una massa - almeno 6 milioni di auto - giudicata critica per ripartire i costi. Solo raggruppandosi è possibile ampliare i mercati serviti, coprire più segmenti di mercato complementari, assorbire efficientemente gli investimenti in ricerca e sviluppo.
L’integrazione industriale rappresenta la parte relativamente facile dell’avventura: realizzare le sinergie derivanti dalle economie di scala e di scopo è complicato e perciò fattibile. Mentre lo sviluppo di una strategia efficace multimarca è complesso e perciò difficile.

Fiat-Chrysler si trova a gestire un grande portafoglio di marche: Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Chrysler, Jeep, Dodge e altre marche minori. Ricordiamo che la Daimler ha già lasciato oltre 60 miliardi di euro sul tavolo dell’integrazione fallita di Chrysler! E se la Fiat stesse sottovalutando le vere difficoltà? Cosa ne è stato delle marche acquisite da Fiat, una per tutte il caso clamoroso di Lancia su cui si sono riversati i cromosomi negativi di Fiat, fino ad annientarla? Perché adesso Fiat dovrebbe avere maggiore successo? Quanti brand abbiamo visto scomparire dopo aver stentato per anni con un’offerta che non riusciva ad imporsi sul mercato, spesso sottoposti a riposizionamenti successivi ed a improbabili operazioni di brand stratching. Non solo nel settore automobilistico.

Chi vince la sfida della gestione multimarca? I campioni appartengono, per ora, al mondo consumer - Nestlè, Ferrero, Nike, … - ma è sempre più evidente che le competenze multimarca stanno diventando un fattore critico anche per il mondo industrial. Nessuno c’è ancora veramente riuscito nel settore automobilistico, dove la cultura tecnica prevale e ha impedito l’adozione di un marketing efficace. Anche altri settori, però, mostrano rari casi di chiaro successo. La posta in gioco è molto interessante: le nostre ricerche sui business monitorati da Pims mostrano che, in media, portafogli multimarca forti e sinergici migliorano il ritorno sugli investimenti del 65% in quattro anni, mentre gestioni multimarca meno efficaci lo riducono in media del 15%. Una bella differenza!

Cosa facciamo noi per essere vincenti con le aziende che ci coinvolgono? Segmentazione accurata del mercato, forte intelligence per conoscere i clienti target di ciascuna delle marche in portafoglio, chiara e distinta strategia di marca, value proposition tale da evitare sovrapposizioni, velocità e determinazione nel rintuzzare le azioni dei concorrenti, una prospettiva, anche finanziaria, di lungo periodo. Ma soprattutto costante presidio dei valori di marca che devono essere integrati nei comportamenti aziendali. La cosa più importante e difficile da realizzare! In questo modo il brand conquista ed occupa, stabilmente nel tempo, un posizionamento forte e distintivo nella percezione dei clienti al punto da diventare una parola del loro vocabolario. Affermare una marca è come imporre un neologismo.

Parola chiave: marketing

Azione: assicurati che l’organizzazione e i comportamenti della tua azienda siano coerenti con i valori di marca e distinti per ciascuna marca


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Parola Chiave: marketing
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Risultati ad oggi
Qual è l’approccio della sua azienda verso le marche?
50 %
offriamo una sola marca su tutti i segmenti di mercato
4 %
abbiamo intenzione di allargare il portafoglio marche
8 %
siamo impegnati nel rilanciare uno o più marche
8 %
dovremo eliminare alcune marche oggi poco redditizie
25 %
operiamo già con l’offerta di più marche ben differenziate e posizionate
4 %
altro (specificare nello spazio sottostante riservato ai suoi commenti)
Nella sua esperienza, qual è l’organizzazione migliore per assicurare la gestione efficace delle marche?
21 %
un brand manager per ogni marca
25 %
un brand manager con due/tre marche tra loro collegate
25 %
una divisione per ogni marca
17 %
una divisione per ogni segmento di mercato in cui operiamo con più marche
4 %
una divisione per ogni tecnologia che arriva sul mercato con più marche
4 %
altro (specificare nello spazio sottostante riservato ai suoi commenti)
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

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13/06/2012 15:51:51

Gentile Dottor Ceccarelli,

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13/06/2012 15:51:51

Data la particolarità del settore di prodotto/mercato a cui la Oto Melara appartiene e data la sua struttura aziendale non posso rispondere barrando le caselle come richiesto.

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13/06/2012 15:51:51

I miei commenti sono i seguenti.
• La Oto Melara presenta sul mercato una “sola marca” offrendo prodotti diversi come caratteristiche tecniche, prestazioni e modalità di utilizzo (ruoli operativi).
• La “marca” Oto Melara è affermata nel mondo da molti anni, i “valori di marca” riconosciuti e da noi utilizzati per mantenere i prodotti sul mercato.
• La Oto Melara ha due società controllate: Oto Melara North America in USA e Oto Melara Iberica in Spagna ed entrambe offrono una "sola marca", la stessa marca su mercati diversi.
• Salendo di un livello abbiamo la Società Finmeccanica proprietaria della Oto Melara e di altre società del settore difesa e non.
Finmeccanica è un gruppo “multimarca” che assicura comunque un presidio dei “valori di marca”, intesi come valori caratteristici delle varie società controllate e della loro presenza sui rispettivi mercati.
La gestione della presenza del gruppo sul mercato che possiamo chiamare “gestione multimarca” come da sua nota, avviene attraverso l’unificazione dei “comportamenti aziendali” della marca comune (FNM) trasferendo alle varie marche i benefici di appartenenza al gruppo in termini di vantaggio economico/finanziario e di garanzie di sistema paese (qualità, finanziamenti agevolati ecc…) per il cliente e quindi in termini di maggiore competitività , per lo meno in alcuni mercati e nei casi di offerte di sistemi integrati e quindi “multimarca” in origine.
In generale, Finmeccanica si assicura che l’organizzazione e i comportamenti aziendali siano coerenti con i valori di marca (Finmeccanica) e distinti per ciascuna marca (le società del gruppo).
Cordiali saluti,

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13/06/2012 15:51:51

B. Nardini 04-03-10 h. 11,59

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13/06/2012 15:51:51

D'altra parte il marketing non è mai stato un punto forte delle aziende italiane, salvo rare eccezioni. Abbiamo da imparare dagli americani, naturalmente, ma anche dai francesi (pensiamo ai loro vini e formaggi!) e dagli altri europei. Che sia collegato ai nostri cromosomi di commercianti interessati prevalentemente al prezzo?
Giulio Giulino 2/24/2010 17:32

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13/06/2012 15:51:51

Fiat si è riscattata solo con il lancio della nuova 500 e, in parte, con quello della grande Punto. Ma tutte le strategie di marca precedenti sono state veri fallimenti. Sono d'accordo con l'autore che il vero problema è interpretare i valori di marca nell'ambito dell'organizzazione aziendale in modo che il mercato li riconosca e li apprezzi. Le gestioni frammentarie, sovrapposte, confuse, esitanti che Fiat ha fatto con le marche lasciano mal sperare circa la capacità di far meglio oggi. Inoltre, lo stesso caso della Daimler Mercedes nel suo tentativo di integrare Crysler la dice lunga: non si sono mai viste brutte Mercedes come in quel periodo!
K. Bonis 2/23/2010 18:45

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13/06/2012 15:51:51

Due considerazioni di base:
a. é un problema di mindset, prima di tutto
b. si deve sempre partire dal cliente
2/22/2010 20:2

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13/06/2012 15:51:51

Bella la vignetta! Molto azzeccata: mi sembra di trovarmi nelle riunioni della mia azienda quando si ha in mano un prodotto e ci chiediamo come venderlo!
F. M. R. 2/22/2010 17:59

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13/06/2012 15:51:51

Senza dubbio l'azienda è stata storicamente focalizzata sulla tecnologia
M. Manfredi 22-02-10 h. 16,02