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Mag 2008
Numero N. 1
Il profitto? Si annida nella conoscenza.
La conoscenza innalza l’uomo e sostiene il progresso dell’umanità. La conoscenza è più importante del denaro. L’informazione è più importante del potere. Il mondo del lavoro di oggi non dipende più da materia e energia perché non sono più elementi dei quali ci sia una reale carenza.
E’ pur vero che la scarsità d’offerta può essere creata per ragioni politiche e i mezzi di comunicazione provocano ansietà. Ma conoscenza, capacità d’innovare, creatività e intuito hanno sempre superato le supposte carenze e questo avverrà anche nel futuro. Una situazione pericolosa si manifesterebbe, solo, se la creazione della conoscenza venisse ostruita e se il libero dibattito venisse fermato.
La gestione dei vari aspetti della conoscenza porta cambiamenti fondamentali in ogni azienda che affronta: la conoscenza come nuova risorsa produttiva, la produttività della conoscenza, l’importanza della conoscenza nella competizione globale, le caratteristiche speciali del lavoratore della conoscenza e del lavoro sulla conoscenza.
L’importanza della conoscenza differisce tra settori e tipi di aziende. Ad esempio, il suo peso per un’impresa che opera nella comunicazione sarà molto diverso rispetto a quello per un produttore automobilistico. Ma tutte le aziende sono influenzate radicalmente dalla conoscenza e dal lavoro sulla conoscenza. Le aziende hanno capito che la risorsa più importante che utilizzano è la conoscenza ma non sempre agiscono di conseguenza.
Azione: aumentare la consapevolezza che il profitto si annida nella conoscenza ed è opportuno e necessario investire nella sua creazione, accumulo e utilizzo.

Parola chiave: general management.
Parola Chiave: general management
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Risultati ad oggi
La sua organizzazione gestisce in modi diversi i vari aspetti della conoscenza. Di quali elementi è maggiormente soddisfatto? (per cortesia, ne indichi due) (*)
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Creazione della conoscenza.
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Conoscenza come risorsa produttiva.
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Accumulo della conoscenza.
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Produttività della conoscenza.
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Conoscenza come fattore competitivo.
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Lavoratori della conoscenza.
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Altro.
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pippo.
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

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13/06/2012 15:51:10

L'informazione è tutto. Il nostro sistema è aggiornato nel dettaglio, e disponibile a tutti, al giorno prima. L'informazione detta la decisione. Nulla viene deciso se non sulla base di informazioni.Tutti hanno imparato a fare uso delle informazioni.
g.a. 21/5/2008 h. 10,50

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13/06/2012 15:51:10

Concordo sull'importanza della conoscenza come fattore competitivo. Se l'impresa (ma anche la societa' nel suo complesso) vuole elevare il livello di conoscenza dovra' agire in due direzioni: 1) innalzarne il "livello assoluto" grazie alla scoperta di nuove tecnologie, modi di operare ecc.; 2) diffonderne i principi alla popolazione, innalzando quindi il livello medio. Perseguire in modo bilanciato entrambe le direzioni e' probabilmente la via piu' sicura per uno sviluppo sostenibile nel tempo.
l. orselli 21/5/2008 h. 11.34

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13/06/2012 15:51:10

la conoscenza si stratifica ,chi pensa che la conoscenza di oggi o di domani si possa appoggiare sul nulla forse si sbaglia.
p.biondi 21/5/2008 h. 12.03

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13/06/2012 15:51:10

Molte persone nelle aziende confondono ancora l'"informazione" con la "conoscenza", in relazione alle risorse umane, vero valore differenziato aziendale, è necessario coniugare e non confondere conoscenza "tacita" ed "esplicita" per non rischiare di distruggere conoscenza aziendale invece di crearla.
g.andreetta 22/5/2008 h. 10.20

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13/06/2012 15:51:10

Nel nostro settore la conoscenza è una "risorsa produttiva" fondamentale, il problema spesso però è come metterla a fattor comune e non dover trovarsi quindi nel paradosso di dover "reinventare la ruota" ogni volta.
n.c. 22/5/2008 h. 12.37

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13/06/2012 15:51:10

Il concetto di" conoscenza" è chiaramente molto ampio,risulta però fondamentale in qualsiasi business uno si approcci,sapere la tendenza del mercato interessato.Per esempio diventa molto importante soprattutto a livello strategico,sapere quali saranno i settori che nei prossimi anni avranno una tendenza di crescita e quali no e,altro punto fondamentale,sapere come si muove/muoverà la concorrenza sia nel mercato generale,sia in particolare in quei settori.
a.colombo 22/5/2008 h. 14.23

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