20
Giu 2011
Numero N. 140
Il settore pubblico frena la crescita!
Se è vero che l’Italia ha perso produttività, le statistiche dimostrano che il deficit è nel settore pubblico, mentre le imprese vanno bene. Nel pubblico c’è un grande potenziale di miglioramento. Per farlo emergere serve un approccio aziendalistico!

Le imprese private competono in mercati che si sono dilatati fino ad diventare globali ed affrontano concorrenti sempre più agguerriti. Per rimanere competitivi, si calcola che la produttività di ogni azienda debba aumentare ogni anno del 2%. Agire sulla produttività significa:
- assicurare l’efficienza, cioè incrementare il valore aggiunto per addetto e il ritorno del capitale impiegato, e/o
- aumentare l’efficacia, cioè migliorare la qualità percepita e innovare.
I nostri successi all’esportazione dimostrano che le aziende italiane sono capaci di farlo.

Il nostro settore pubblico, invece, ragiona in termini di “pianta organica” e nessuno è sfiorato dall’idea che il costo debba diminuire ogni anno a parità di servizio erogato! Con 800 mld euro di costi ed il 50% degli occupati italiani, è evidente quale potrebbe essere l’enorme potenziale di miglioramento.
Se è difficile ridurre il costo, si pensi allora a compensare con l’aumento del valore del servizio reso incrementando qualità percepita e innovazione.

Credo che per agire sulla produttività del settore pubblico si dovrebbe, prima di tutto, definire quali sono i servizi che la comunità vuole ed è disposta a pagare: sanità, giustizia, istruzione, ricerca, beni culturali, assistenza, difesa e ordine pubblico. Fatto questo si possono imboccare le due vie della produttività.
- Per agire sull’efficienza, si dovrebbe iniziare con i contestati tagli su tutta la linea, come si fa in azienda quando si vuole ristrutturare, e preparare le persone all’aumento della produttività di dettaglio. Quindi creare concorrenza interna tra le unità che fanno le stesse cose. Il nuovo contesto renderebbe possibile cambiare le procedure e renderle “snelle e robuste” come si fa nelle aziende di servizi. Informatizzare tutto quello che è possibile con visione olistica, tesa all’integrazione e all’interscambio delle informazioni. Gestire programmi di miglioramento continuo. Migliorare le funzioni di coordinamento e controllo. Per le risorse umane, creare incentivi per coloro che aumentano la produttività e licenziare i capi che non sono capaci di farlo nella propria unità.
- Per agire sull’efficacia, si dovrebbero stipulare i “contratti di servizio” con la definizione delle prestazioni minime che ogni unità è tenuta ad effettuare in termini di tempi, qualità e costo, pena riduzioni di stipendio degli addetti. Aumenterebbe l’output del settore pubblico, grazie al miglioramento dell’infrastruttura burocratica, così penalizzante per le imprese italiane e barriera agli investimenti esteri in Italia: minori tempi di attesa alle poste e alla sanità, malati guariti più rapidamente, più alunni con buona formazione per ogni professore, sentenze della giustizia civile più rapide ed esaurienti, più brevetti internazionali dalle università, meno invalidi fasulli e più assistenza a chi ne ha bisogno, per fare solo degli esempi.
Nei paesi scandinavi il costo del settore pubblico è alto ma la partecipazione alla produttività del paese è considerevole, proprio grazie alla qualità dei servizi resi.

In sostanza, ritengo che affrontare la crisi di produttività italiana significa attaccare prima di tutto il settore pubblico. Il Paese non potrà riprendere la crescita del Pil fino a quando milioni di posti di lavoro non saranno occupati da lavoratori inseriti in processi efficienti ed efficaci. Cioè fino a quando il settore pubblico non avrà adottato i corretti strumenti per gestire la produttività che la concorrenza ha imposto alle aziende.


Parola chiave: economia

Azione: misura l’aumento annuale della produttività del lavoro e del capitale della tua azienda e assicurati che sia superiore al 2% annuo.
Parola Chiave: economia
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Risultati ad oggi
Ritiene che la produttività del settore pubblico sia migliorabile in Italia in un ragionevole lasso di tempo? (max 2 risposte, grazie) (*)
0 %
si, manca solo la volontà
0 %
si, ma ci vuole un impegno bipartisan
0 %
Si e penso debba essere una priorità per qualsiasi governo
0 %
si stanno già facendo passi importanti per migliorarla
0 %
forse, ma dubito possa essere affrontata seriamente
0 %
no, si può fare poco o nulla
0 %
no, perché gli strumenti aziendali non sono applicabili al settore pubblico
0 %
no, è una battaglia persa in partenza
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
Ritiene che la produttività della sua azienda possa essere migliorata?
46 %
si, oltre il 5%
50 %
si, meno del 5%
4 %
no, siamo già a livelli eccellenti
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
In che modo assicura il miglioramento operativo della sua azienda? (max 3 risposte, grazie) (*)
0 %
revisione organizzativa ogni 3 anni
0 %
misura sistematica delle prestazioni dei principali processi aziendali
0 %
specifici strumenti di miglioramento dell’efficienza
0 %
specifici strumenti di miglioramento dell’efficacia
0 %
attraverso comparazioni di benchmarking con altre aziende
0 %
promuovendo aggiornamenti sulle tecniche di miglioramento
0 %
collegando i miglioramenti con il sistema di gestione per obiettivi
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
Quali misure adotterebbe per migliorare e potenziare la produttività della macchina amministrativa pubblica?
4 %
specifichi nello spazio riservato al suo parere
Ritiene che la produttività del settore pubblico sia migliorabile in Italia in un ragionevole lasso di tempo?
17 %
si, manca solo la volontà
38 %
si, ma ci vuole un impegno bipartisan
21 %
si, e penso debba essere una priorità per qualsiasi governo
0 %
si stanno già facendo passi importanti per migliorarla
8 %
forse, ma dubito possa essere affrontata seriamente
0 %
no, si può fare poco o nulla
0 %
no, perché gli strumenti aziendali non sono applicabili al settore pubblico
17 %
no, è una battaglia persa in partenza
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

Per partecipare al sondaggio è necessario aver effettuato il login.

Immagine
20/07/2012 04:02:31

L'intervento sul settore pubblico non può che essere spalmato sugli anni.Non si può immaginare di creare una discontinuità forte senza dare alternative al personale in esubero.
<i> 6/24/2011 13:55</i>

La produttività del settore pubblico significa espellere centiaia di migliaia di posti di lavoro e produrne altrettanti nel privato.
Un impegno di riconversione colossale che può prendere corpo solo in un arco di tempo considerevole. Ma la strada dei piccoli passi, alla fine, porta ai grandi risultati.
<i> 6/22/2011 16:25</i>

Organizzarione= efficenza= motivazione
<i>G. Boscolo 6/22/2011 10:13</i>

meccanismi di incentivazione-regole-licenziamento in tronco dei capi responsabili partendo dall'alto...
<i>renzo.demarchi@sirapgema.com 6/21/2011 9:45</i>

Catena di comando e gerachica effettivamente funzionante ed efficace con collaboratori non politicamente lottizzati. Premi reali e sanzioni non virtuali
<i> 6/21/2011 9:13</i>

Nel settore pubblico c'è ipocrisia nel definire ogni attività come servizio al cittadino, indipendentemente dal fatto che il cittadino la richieda e dal suo costo. Si tratta di stipendificio che mette nel Pil anche il lavoro di impiegati pubblici inutili.
<i> 6/20/2011 18:42</i>

4- Condivido le linee guida d'intervento da Voi esposti in prefazione, nei due paragrafi:
- "Per agire sull'efficienza..."
- "Per agire sull'efficacia..."
<i> 6/20/2011 17:14</i>