12
Mar 2012
Numero N. 169
Prodotti migliori? Combinano scienza e umanesimo

La nostra società del benessere è in competizione con le nuove economie e lo sarà almeno per i prossimi 70 anni, prima che ci eguaglino. Dobbiamo concepire e realizzare prodotti migliori cambiando i nostri paradigmi?

Immagine

La nostra società del benessere è in competizione con le nuove economie e lo sarà almeno per i prossimi 70 anni, prima che ci eguaglino. Dobbiamo concepire e realizzare prodotti migliori cambiando i nostri paradigmi?
Il principio Kiss (keep it simple, stupid) è la causa della perdita di competitività del mondo occidentale perché viene interpretato nel modo sbagliato. Molti prendono la strada in discesa “dare al cliente quello che vuole”, cosa che fanno tutti e la competizione diventa aspra. Pochi quella in salita “immaginare ciò che il cliente vorrà, prima ancora che lo faccia lui stesso”, il nuovo umanesimo-scientifico.

La strada in salita è riconoscere che la suprema forma di utilità è la semplicità. E per fare qualcosa di semplice e penetrare i problemi di fondo ci vuole molto lavoro. Trovare l’anima nel cuore di un prodotto e portarla alla luce. Questa è la missione del nuovo manager. Il vero design, ad esempio, non riguarda l’aspetto esteriore del prodotto ma ne è il riflesso dell’essenza stessa. Le discipline umanistiche e la scienza si combinano a beneficio di una vera innovazione.
La strada è in salita perché si tratta di limitare le funzioni a quelle umane, eliminare il superfluo e situare la complessità nella giusta sede dove l’utente finale non è coinvolto. Se “solo la varietà assorbe la varietà” si tratta di risolvere la complessità fino in fondo, non spazzarla via, e rintracciare il bandolo della matassa per far emergere la semplicità necessaria all’uso che l’uomo deve farne.
In azienda ci vuole focalizzazione. Un polso forte al vertice che abbia pienamente interiorizzato la materia e assuma la responsabilità di condurre la squadra verso il miglior risultato di massima semplicità per l’utente. Il proliferare delle idee va diretto su due o tre priorità alla volta, dicendo no a molte altre.

Penso che potrebbe essere un nostro punto di forza perché l’umanesimo partì proprio dall'Italia, con Firenze al centro, e si diffuse in tutta Europa. Grandi artisti come Leonardo e Michelangelo furono anche grandi scienziati.
Il mio lavoro mi mostra grandi opportunità di trasformare i prodotti sofisticati in prodotti di facile utilizzo. Ciò permette alle imprese di stare alla frontiera della competizione globale con processi R&S basati sull’umanesimo-scientifico nei settori più disparati: prodotti di consumo, industriali, servizi, finanza, ecc..
Condivido pienamente “Meno significa sempre di più, semplice significa sempre migliore. Perciò se è possibile costruire fisicamente un cubo di vetro con meno elementi, è un miglioramento, una semplificazione e un’opzione che si situa all’avanguardia” ci dice Steve Jobs.
L’avanguardia della tecnologia in cui l’azienda deve trovarsi è l’intersezione tra umanesimo e scienza.

Parola chiave: general management


Azione: attacca la complessità, risolvila e proponi prodotti e servizi semplici per l’utente

Parola Chiave: general management
Cosa ne pensa la community: Piace a un socio
Risultati ad oggi
Come si posizionano i prodotti e servizi della sua azienda rispetto ai concorrenti migliori?
50 %
sono migliori
50 %
sono uguali
0 %
sono peggiori
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
Qual è il divario tra la situazione attuale dei vostri prodotti e servizi e l’eccellenza immaginabile?
21 %
minimo
71 %
medio
7 %
grande
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
I vostri prodotti e servizi quanto “sorprendono” gli utenti per facilità d’uso, pur contenendo un alto livello di complessità?
14 %
molto
64 %
così,così
21 %
poco
0 %
altro (specifichi nello spazio riservato al suo parere)
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

Per partecipare al sondaggio è necessario aver effettuato il login.

Immagine
13/06/2012 15:52:29

Sembra facile fare quello che lei consiglia ma non lo è affatto. Noi ci stiamo provando con i nostri macchinari ma la dialettica scienza-umanesimo a volte diventa una vera battaglia e, in assenza di un mediatore illuminato, il tecnico ha spesso l'ultima parola. Quale potrebbe essere la prova del nove per dare più spazio all'umanesimo? Si dice e si legge che più cultura comporta più innovazione. Se questa è la strada ci vorrà molto tempo e nel frattempo?
V. Rizzo 3/13/2012 10:15

Immagine
13/06/2012 15:52:28

Se non facciamo così saremo tutti impegnati a proporre commodity e gli altri ci batteranno perchè hanno un chiaro vantaggio sul costo dei fattori, specialmente il lavoro. L'Europa non è ricca di materie prime quindi non vedo alternative a prodotti migliori, all'avanguardia, ricordando che high tech, come lei ha spesso ricordato, non è microchip e Ict ma una visione dell'impresa. Anche nei settori maturi si può fare high tech attraverso l'integrazione di prodotto, servizio pre-vendita, manutenzione post-vendita, finanza, ecc.. Affrontare, cioè, la filiera nel suo insieme, come avviene nel settore automobilistico e come Apple ha fatto nel digitale.
Fabio Virgili 3/18/2012 18:22

Immagine
13/06/2012 15:52:28

Un bel pensiero quello che ci proponi. Sono d'accordo con te e credo che sia una strada obbligata per aziende europee che vogliono stare sul mercato con successo. Fissati i principi di fondo, è un problema di processo e di manico, per non deviare dai principi stessi. Se penso all'insuccesso dei tentativi che hanno preceduto l'iPod e al successo travolgente di quest'ultimo... c'è poco da aggiungere. I pionieri dell'iPod pensavano che a comprare fossero hacker e non gente normale?
Franco 3/14/2012 18:37

Immagine
13/06/2012 15:52:28

Il risultato eccezionale di Apple è dovuto ad un capo forte e agguerrito, spesso un vero tiranno, unito all'utilizzo di piccoli gruppi. Non le squadre burocratiche e inefficaci che adttiamo da noi, progettando armamenti. Dovrebbe passare a darci una mano.
Giorgio Benvenuto 3/13/2012 15:31