20
Apr 2009
Numero N. 41
Top manager: premi, rischi e punizioni.
In Francia, in Belgio anche in Italia. l manager vengono sequestrati per ritrattare le condizioni annunciate delle ristrutturazioni aziendali. A Parigi Francois-Henri Pinault a capo della PPR (Pinault-Printemps-Redoute) è stato tenuto in ostaggio nel suo taxi; prima l’ad di Sony France costretto a passare la notte in fabbrica, il direttore dello stabilimento di Pithiviers di 3M prodotti medicali sequestrato per 30 ore. Episodi simili sono accaduti a cinque dirigenti di Caterpillar nello stabilimento di Grenoble, a 4 dirigenti di Scapa, a 3 dirigenti del gruppo Psa Citroen. A Bruxelles una trentina di addetti ha occupato il quartier generale della Fiat che ha reagito comunicando “Non trattiamo con i violenti”. A Milano i dipendenti di un call center hanno trattenuto l’ad per un’ora, ottenendo di intervenire sui ritardi del pagamento degli stipendi. Il più recente è il sequestro di 5 dirigenti della Fm Logistic nella Lorena per costringerli a migliorare il trattamento economico in vista del licenziamento.

Si parla molto della grande crisi ma non si sono mai indicati i veri colpevoli e cresce l’indignazione. La gente comune non riesce a farsene una ragione: siamo in mezzo ad un disastro e c’è ancora chi non viene sfiorato e magari si arricchisce ulteriormente. Allora, come nelle rivolte per il pane, se nessuno cerca i responsabili si comincia a individuarli da soli, a mettere alla gogna chi almeno una parte di responsabilità certamente ce l’ha e sembra uscirne indenne.

Inoltre, la gente imputa la crisi anche alla profonda differenza tra salari e stipendi dei lavoratori e pacchetti retributivi dei vertici aziendali, centinaia di volte più grandi, anche se legittimi. Questo divario smodato, considerato immorale proprio perché legale, provoca un senso di frustrazione e invidia sociale, perché mina la possibilità di soddisfare i bisogni di base delle famiglie dei lavoratori licenziati che, pur avendo fatto il loro dovere, trovano compromessi i loro diritti naturali. Mentre c’è chi, strapagato, continua a esserlo anche di fronte a risultati pessimi.

La nostra lettura considera gli episodi di sequestro come il probabile frutto di una ipersensibilizzazione al tema dei bonus dei manager. Se ne è parlato tanto nella cronaca finanziaria ed ora, al primo segnale di ristrutturazione, si scatena una tempesta come reazione popolare. Nessuno, però, ha ancora detto che gli stipendi dei manager non dovrebbero essere soltanto commisurati ai risultati e alla produttività, ma anche alla responsabilità che questi assumono. Tra le responsabilità ci sono quelle civili, quelle penali e quelle sociali. Insomma lo stipendio del vertice dovrebbe essere legato anche al fatto che, in momenti estremi, qualcuno deve essere in grado di prendere decisioni estreme come quelle di ristrutturare, licenziare, chiudere. E che, in caso di incidenti, dovrebbe rispondere di fronte alla legge e alla società civile. Bisogna, cioè, considerare i doveri e le responsabilità oltre che i risultati. Un approccio controcorrente potrebbe essere quello di non proporre limitazioni ai pacchetti retributivi ma estensioni delle responsabilità ed inasprimento delle conseguenze. Grandi premi, grandi rischi, grandi punizioni!


Azione: accertati che il pacchetto retributivo dei top manager della tua azienda sia equamente agganciato alla produttività generata e ai doveri e responsabilità assunti.

Parola chiave: corporate governance
.
Parola Chiave: governance
Cosa ne pensa la community: Piace a un socio
Risultati ad oggi
In quanto imprenditore e top manager, è d’accordo sul fatto che non convenga ridurre il pacchetto retributivo delle posizioni al vertice dell’azienda - in modo da attrarre i migliori candidati - ma, piuttosto, estendere i doveri e le responsabilità di fronte alla legge e alla società civile e inasprire le conseguenze di decisioni errate?
71 %
Si.
9 %
No.
21 %
Non so.
Risposta qualitativa
(*) La percentuale è riferita al totale dei votanti

Per partecipare al sondaggio è necessario aver effettuato il login.

Immagine
13/06/2012 15:51:35

comunque un piu' equo rapporto tra il vertice e la base è auspicabile
C.Ceper 21-04-09 h. 19,55

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Credo che anche su questo argomento siano deverose alcune precisazioni: le retribuzioni dei TOP manager di alcuni settori (es. banche, assicurazioni, telecomunicazioni, ecc.) hanno raggiunto un livello veramente imbarazzante ed è per colpa loro se adesso tutta la categoria dei manager viene colpevolizzata. Io sono d'accordo con il principio che lei suggerisce della responsabilità (> rischio > compensation), tuttavia, NON si può nemmeno guadagnare delle cifre iperboliche che mettono in crisi il sistema/modello di relazione/organizzazione.
C. Cosi 21-04-09 h. 09,00

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Vanno fatte però entrambe le cose, ovvero legare le retribuzioni ai risultati effettivamente conseguiti, evitando che vi siano posizioni ("manageriali") con ritorni sproporzionati (alti) rispetto ai rischi (bassi), in definitiva fuori dal mercato stesso
R. Cigolini 20-04-09 h. 18,21

Immagine
13/06/2012 15:51:35

A mio parere ci deve essere anche un legame tra lo stipendio minimo aziendale e il massimo. Per gli incentivi vale lo stesso principio, commisurato con le effettive responsabilità e capacità. Adesso mi sembra che ci sia uno scollegmaento totale. I manager che hanno sbagliato in questa crisi non solo non pagano, ma comntinuano a ricevere gli stessi soldi e a mantenere la stessa posizione. E' questo che produce indignazione.
S. Gianni 20-04-09 h. 18,21

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Indubbiamente sì, ancorchè questo sia già stato fatto negli USA con la SOA. Ritengo tuttavia che occorrerebbe guardare maggiormente a quelle società che, pur essendo generalmente considerate tra le piu' avanzate e performanti, riescono ad avere pacchetti retributivi attraenti ma non scandalosamente elevati.
M. Festa 20-04-09 h. 17,56

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Il sistema retributivo dei nornali manger italiani (dirigenti)per la maggior parte è legata al contratto ed a premi legati a MBO in una piccola parte di aziende strutturate. I normali dirigenti non navigano nell'oro. Occorre fare dei chiari distingue tra dirigenti e pochi supermanager con alti bonus. In ogni caso sono d'accordo che i Super manager con super stipendi e super bonus ci sia uno stipendio calmierato e legato ad indici dei salari del settore. 10 o 20 volte la paga di un'operaio sarebbe più che accettabile. Questo è il mio parere nonostante i 20 anni da dirigente di industria.
M. Terralavoro 20-04-09 h. 16,53

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Ad un buon sistema premiante deve corrispondere un adeguato sistema punitivo. Il problema risiede nella "qualità" della punizione, nelle sue modalità, un pò come nel rapporto padre figlio, se il richiamo è percepito e condiviso è sopportato ed accettato, se è improprio e sbagliato, accresce distacco e deresponsabilizzazione oltre all'indifferenza che, di norma,genera atteggiamenti estremi e radicali.
M. Matteucci 20-04-09 h. 16,25

Immagine
13/06/2012 15:51:35

L'idea di non ridurre il pacchetto retributivo, per non scoraggiare i migliori, ma di aumentare doveri e resposabilità mi pare proprio promettente. D'altra parte il management al vertice dell'impresa è quello che deve assicurare la continuità e la sostenibilità aziendale, meglio se nell'interesse dell'azienda stessa piuttosto che in quello dei suoi azionisti. Le due cose non necessariamente coincidono!
20-04-09 h. 14,47

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Il manager è un professionista al quale gli azionisti affidano il compito di gestire l'azienda. Il loro operato deve quindi rimanere autonomo e indipendente. Giusto riconoscere grandi bonus se questi sono legati a grandi risultati. Ma al tempo stesso pretendiamo che essi assumano le responsabilità che devono.
A. Ferri 20-04-09 h. 14,25

Immagine
13/06/2012 15:51:35

Il pacchetto retributivo deve comunque essere agganciato ai risultati ottenuti.
T. Lazzaretto 20-04-09 h. 14,23.